Milano Fashion Week, la sfilata per i 40 anni di Emporio Armani

Milano Fashion Week, la sfilata per i 40 anni di Emporio Armani

di Annalisa Testa

Emporio Armani festeggia 40 anni di stile e libertà con una sfilata evento in occasione della Fashion Week meneghina

Regale per natura, l’aquila vola alto nei cieli dell’eleganza dal 1981. L’anno in cui Re Giorgio la scelse come simbolo dell’appena fondato Emporio Armani: «L’ho immaginato come una linea con cui sperimentare, rappresentazione di una declinazione trasversale e dinamica del mio concetto di stile».

Calibrata, puntuale nell’esecuzione, da quattro decenni mai un’incertezza nel tracciare le linee di un guardaroba maschile che è un’ode alla libertà. Contenitore senza tempo e senza confini: «Un marchio fortemente ancorato alla contemporaneità», lo ha definito il suo creatore: «riflette l’energia e la vitalità delle metropoli, cogliendone il ritmo e offrendo un’esperienza fatta di abiti, accessori, idee».

Emporio Armani non ha schemi, è fluido nel celebrare l’immaginazione. Manifesto di una vivacità piena di grazia ed eleganza, illuminata da una leggera ironia su sfondo urbano. Scavalca il tempo e unisce le decadi: accadde ora, si potrebbe dire della nuova collezione per la stagione fredda. 

Un dialogo maschile in cui la sperimentazione, evolvendosi, resta il tratto costante: la dimostrazione tangibile di come si possa costruire un marchio, inteso come insieme di segni immediatamente riconoscibili, senza mai ricorrere a facili stravaganze o esagerazioni effimere, ma scegliendo, con coraggio, di volare alto. Sempre.

Questa nuova stagione il percorso muove da un immaginario deserto, e ne attraversa le oasi per terminare nel vibrare di colori intensi. Tutto si fonde e amalgama, liberamente. È così l’uomo che lo stilista porta in passerella esplora la gamma della decostruzione Armaniana che va dal soft tailoring del blazer dal taglio perfetto, alla leggerezza assoluta della giacca camicia, all’idea della casacca ampia sui pantaloni pigiama. Un gioco di sapienti contrappunti crea tensioni progressive: le camicie classiche, azzurre, indossate addirittura con la cravatta, si abbinano a pantaloni fluidi e stampati, a blazer privi di ogni rigidità.

Le giacche sono di lino, di maglia, di seta e lana, e accompagnano con naturalezza il corpo. Maglie stampate creano effetti tatuaggio sul busto; stuoie jacquard aggiungono ritmo. Il denim è trattato con piglio sartoriale nei pantaloni dai volumi ampi. Lo shantung dei bermuda si abbina alla seta lavata delle bluse. Le scarpe sono da barca, con alte suole a carrarmato, sabot, slipper di pelle goffrata; le borse si portano a mano.