Takashi Murakami, tra arte e orologeria
Courtesy: Hublot

Takashi Murakami, tra arte e orologeria

di Silvia Perego

Hublot insieme a Takashi Murakami per creare un segnatempo che fonde tradizione e high-tech

Solitamente Takashi Murakami non indossa l’orologio. «Quando ero all’università, mentre stavo dipingendo dimenticavo ogni cosa», ricorda. «Sei ore passavano in un attimo. Perché la percezione del tempo cambia nella nostra mente». Ma l’orologio che il celebre artista giapponese ha creato in collaborazione con Hublot non è solo uno strumento per misurare il tempo, «è sì un accessorio, un gioiello, ma è anche una scultura che racconta una storia». Una storia che fonde materiali e idee, che inizia nel febbraio del 2020, quando Takashi Murakami visita per la prima volta la manifattura Hublot a Nyon, in Svizzera. «Da tempo ero affascinato dalle complicazioni del mondo dell’orologeria. Allo stesso modo sono interessato all’evoluzione della tecnologia che, per esempio, mi permette di creare sculture alte fino a dieci metri (come l’opera Haha Bangla Manus installata lo scorso anno nel distretto culturale Roppongi Hills di Tokyo come messaggio di speranza per il futuro, ndr)

Courtesy Hublot

Quando ho visitato il quartiere generale di Hublot ho visto artigiani eseguire antiche tecniche di lavorazione, mentre, in un altro edificio, moltissimi robot effettuavano un taglio automatizzato del cristallo di zaffiro. Ho pensato: sono in un film di fantascienza! Questo contrasto è incredibile. Un equilibrio perfetto tra nuovo e antico, hi-tech e artigianato, un concetto che si adatta perfettamente alla mia filosofia». Un approccio innovativo, quello del marchio che ha scelto di combinare oro e caucciù naturale, che si esprime nel motto The Art of Fusion, oggi condiviso anche da Murakami, fondatore dell’estetica Superflat, un movimento che riflette sulla stimolante opposizione tra passato e presente, tra Oriente e Occidente, tra cultura classica e pop.

Le sue opere sono esposte in gallerie e musei di tutto il mondo ma hanno anche decorato borse e homepage di Google, perché le collaborazioni sono la perfetta espressione della sua visione. «In questo progetto, il mio desiderio era quello di essere coinvolto nel processo a un livello tale da poter disegnare un pezzo completamente originale, ed è stato possibile», prosegue l’artista. Così nasce il nuovo orologio Classic Fusion Takashi Murakami All Black di Hublot, un’edizione limitata di soli 200 esemplari che si ispira a uno dei simboli dell’arte di Murakami, il fiore sorridente e colorato ma, questa volta, in versione All Black, come una delle collezioni più emblematiche della maison svizzera: 

Courtesy: Hublot
Classic Fusion Takashi Murakami All Black, un’edizione limitata di soli 200 esemplari

«Ho scelto il fiore perché fa parte della mia identità personale. Durante i miei studi all’Università delle Arti di Tokyo ho potuto approfondire il tema dei fiori, un soggetto molto importante nella pittura tradizionale giapponese, e l’ho trasformato in un personaggio di fantasia. All’apparenza le mie opere possono sembrare infantili ma il loro significato è molto più profondo, questo è il mio modo di portare l’arte nel mondo». 

Oggi il fiore prende vita all’interno e sulla superficie dell’orologio: grazie a un ingegnoso sistema di cuscinetti a sfera sviluppato dagli ingegneri Hublot, i petali, con incastonati 456 diamanti neri, iniziano a ruotare, mentre il volto del fiore, con altri 107 diamanti, è portato al di fuori del quadrante, attraverso il vetro zaffiro. Una sfida ardua per un effetto tridimensionale unico.