Tessuti sostenibili: quali scegliere per essere eco-friendly?
La ricerca ai tessuti sostenibili è ai massimi livelli. Tra i più noti, ci sono il lino e il cotone organico. Qui una selezione dei 5 migliori
Si sa, oggigiorno la sostenibilità è un tema inflazionato. Questo può distrarre da quanto sia importante scegliere il giusto materiale, affinché non sia un parente della plastica o parte delle future cause dell’inquinamento ambientale. Bisogna anche ammettere che molti, proprio grazie alla costante tendenza dei media a parlarne e scriverne, si sono interessati a quali possano essere i tessuti più ecosostenibili, per composizione e per durevolezza. Ma procediamo con ordine e capiamo effettivamente quali sono i migliori.
Lino
Il lino si dice sia un materiale eccellente ed eco-friendly, difatti è così. La crescita dell’omonima pianta da cui deriva non richiede un grande numero di risorse, tantomeno naturali. Il punto a suo favore è la possibilità di essere piantato ovunque, anche in terreni scarsamente fertili; inoltre, è capace di assorbire l’anidride carbonica, aiutando il pianeta a non essere inquinato. Ancora meglio se ottenuto da agricoltura biologica, quindi che non preveda sostanze chimiche e dannose.
Naia™
Invenzione decisamente recente, ma altrettanto valida, è l’acetato di cellulosa Naia™. Sì, il nome potrebbe spaventare, eppure non è nocivo come i materiali derivanti dalla plastica. Questo, infatti, è composto per il 60% da polpa di legno di origine sostenibile e per il 40% da materiali di scarto certificati. Insomma, è un acetato sostenibile il cui processo industriale riutilizza l’acqua, così come reimmette i solventi sicuri. Ma i punti a favore? È traspirante, fresco, ipoallergenico e non trattiene gli odori.
Juta
Procediamo con la juta, fibra tessile di origine vegetale appartenente alla famiglia delle fibre rafie. Fondamentale per le culture del Bangladesh e del Bengala, è ricavata da una pianta della famiglia delle Malvacee. Adesso è finalmente apprezzata nel settore Moda per la sua resistenza e versatilità, sebbene sia adatta per capi d’abbigliamento primaverili o estivi. È importante sapere che nella creazione dei vestiti le stoffe in canapa sono utilizzate di più della juta, soprattutto quando miscelate con fibre naturali come cotone e lino. Questo perché è un tessuto che tende a sfilacciarsi ad alte temperature o durante i lavaggi.
Lyocell
Invece, il Lyocell è sostenibile? Diciamo di sì. È una sorta di viscosa a basso impatto ambientale, spesso usata per la sua durevolezza e adattabilità. Il Lyocell è comunque una fibra semi-sintetica ecologica, 100% biodegradabile e compostabile. Essendo un materiale chimico artificiale di origine vegetale, prodotto dalla pasta di legno, ha un prezzo minore rispetto alle fibre naturali, e per questo diventa una valida opzioni per chiunque cerchi di essere più rispettoso nei confronti della Terra.
Cotone organico
Ultimo, ma non per importanza, è il cotone organico. Bisogna ricordare che la versione classica influisca largamente sull’inquinamento ambientatale poiché la sua produzione richiede coltivazioni intensive, caratterizzate dall’utilizzo di pesticidi, e la sua lavorazione consuma ingenti quantità di acqua e di coloranti. La versione organica riduce tutto ciò essendo generato da una pianta più antica, il cui prodotto è compatibile con l’ecosistema. Questa versione eco-friendly del cotone permette di risparmiare sul consumo di acqua, che si sa essere notevole, lasciando il terreno ricco di sali minerali. Ad influire, è anche una tecnica che si chiama “rotazione delle colture”, la quale non distrugge il terreno tra una coltura e l’altra.