Tessuti sostenibili: quali scegliere per essere eco-friendly?

Tessuti sostenibili: quali scegliere per essere eco-friendly?

di Giulio Solfrizzi

La ricerca ai tessuti sostenibili è ai massimi livelli. Tra i più noti, ci sono il lino e il cotone organico. Qui una selezione dei 5 migliori

Si sa, oggigiorno la sostenibilità è un tema inflazionato. Questo può distrarre da quanto sia importante scegliere il giusto materiale, affinché non sia un parente della plastica o parte delle future cause dell’inquinamento ambientale. Bisogna anche ammettere che molti, proprio grazie alla costante tendenza dei media a parlarne e scriverne, si sono interessati a quali possano essere i tessuti più ecosostenibili, per composizione e per durevolezza. Ma procediamo con ordine e capiamo effettivamente quali sono i migliori.

Lino

Il lino si dice sia un materiale eccellente ed eco-friendly, difatti è così. La crescita dell’omonima pianta da cui deriva non richiede un grande numero di risorse, tantomeno naturali. Il punto a suo favore è la possibilità di essere piantato ovunque, anche in terreni scarsamente fertili; inoltre, è capace di assorbire l’anidride carbonica, aiutando il pianeta a non essere inquinato. Ancora meglio se ottenuto da agricoltura biologica, quindi che non preveda sostanze chimiche e dannose.

Naia™

Invenzione decisamente recente, ma altrettanto valida, è l’acetato di cellulosa Naia™. Sì, il nome potrebbe spaventare, eppure non è nocivo come i materiali derivanti dalla plastica. Questo, infatti, è composto per il 60% da polpa di legno di origine sostenibile e per il 40% da materiali di scarto certificati. Insomma, è un acetato sostenibile il cui processo industriale riutilizza l’acqua, così come reimmette i solventi sicuri. Ma i punti a favore? È traspirante, fresco, ipoallergenico e non trattiene gli odori.

tessuti sostenibili
Via Getty Images

Juta

Procediamo con la juta, fibra tessile di origine vegetale appartenente alla famiglia delle fibre rafie. Fondamentale per le culture del Bangladesh e del Bengala, è ricavata da una pianta della famiglia delle Malvacee. Adesso è finalmente apprezzata nel settore Moda per la sua resistenza e versatilità, sebbene sia adatta per capi d’abbigliamento primaverili o estivi. È importante sapere che nella creazione dei vestiti le stoffe in canapa sono utilizzate di più della juta, soprattutto quando miscelate con fibre naturali come cotone e lino. Questo perché è un tessuto che tende a sfilacciarsi ad alte temperature o durante i lavaggi.

Lyocell 

Invece, il Lyocell è sostenibile? Diciamo di sì. È una sorta di viscosa a basso impatto ambientale, spesso usata per la sua durevolezza e adattabilità. Il Lyocell è comunque una fibra semi-sintetica ecologica, 100% biodegradabile e compostabile. Essendo un materiale chimico artificiale di origine vegetale, prodotto dalla pasta di legno, ha un prezzo minore rispetto alle fibre naturali, e per questo diventa una valida opzioni per chiunque cerchi di essere più rispettoso nei confronti della Terra.

Cotone organico

Ultimo, ma non per importanza, è il cotone organico. Bisogna ricordare che la versione classica influisca largamente sull’inquinamento ambientatale poiché la sua produzione richiede coltivazioni intensive, caratterizzate dall’utilizzo di pesticidi, e la sua lavorazione consuma ingenti quantità di acqua e di coloranti. La versione organica riduce tutto ciò essendo generato da una pianta più antica, il cui prodotto è compatibile con l’ecosistema. Questa versione eco-friendly del cotone permette di risparmiare sul consumo di acqua, che si sa essere notevole, lasciando il terreno ricco di sali minerali. Ad influire, è anche una tecnica che si chiama “rotazione delle colture”, la quale non distrugge il terreno tra una coltura e l’altra.