Il valore dei materiali nell’industria dell’arredo: tra sostenibilità e innovazione

Il valore dei materiali nell’industria dell’arredo: tra sostenibilità e innovazione

di Digital Team

Dalle pietre antiche ai materiali artificiali riciclati, un viaggio tra le novità del Fuori Salone per scoprire come la ricerca sui materiali guida il design contemporaneo

Viviamo nell’era del digitale, dell’immateriale, eppure il dibattito e la ricerca sui materiali, sulle loro performance è vivissimo. Perché sono la loro qualità, reperibilità, durabilità (nonché riciclabilità, sostenibilità, come stiamo imparando) a dirigere il designer nel progettare. Materiali artificiali, ma anche naturali, un ambito questo che per l’industria italiana dell’arredo è importantissimo, come dimostrano i numeri da capogiro del settore ceramico e del mosaico. Poi ci sono i materiali antichi come marmi e pietre che non sono da meno e continuano a essere un campo di sperimentazione in cui tutti i designer, prima o poi, sentono di doversi cimentare. Esempi nella storia ce ne sono e di spessore: Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Mario Bellini, Afra e Tobia Scarpa…Tutto questo per suggerire di ritagliarsi un pochino di tempo nei peregrinaggi Fuori Salone e vedere cosa si fa adesso con queste materie che sono da sempre nella storia dell’uomo. Diventato subito un indirizzo imprescindibile nei tour di Zona Brera, anche quest’anno Salvatori (Via Solferino 11) ha delle interessanti novità: la prima è Passepartout, collezione di rivestimenti, nata dal desiderio di recuperare i resti della produzione in un’ottica di riciclo e zero scarti, oltre alla volontà di accostare marmi differenti e creare soluzioni inedite, uniche e altamente personalizzate. Passepartout si inserisce in un lungo percorso progettuale di Salvatori legato alla sostenibilità, iniziato nel 2010 con Lithoverde, realizzata interamente con pietre riciclate e resine naturali: il 99% dei materiali sono scarti del processo produttivo e l’1% è resina naturale a base di soia.


Passepartout by Salvatori

Sempre Zona Brera, in via Palermo 11, gli spagnoli di Cosentino presentano l’installazione Metamorphic, in collaborazione con Tom Dixon, mix di architettura e scultura. È realizzata totalmente in travertino di diverse essenze, materiale particolarmente aderente alla tradizione italiana, la collezione di complementi d’arredo Scena, disegnata da VI+M Studio (Via Pietro Custodi 1), in collaborazione con Remuzzi Marmi. Le lastre utilizzate sono caratterizzate da una porosità importante, che evidenzia ed esalta l’aspetto materico e puro del prodotto rendendo ogni pezzo unico. Cavillature, a volte vere e proprie fessure, che nelle lavorazioni classiche vengono solitamente evidenziate come difetti e pertanto scartate, in questo caso vengono riutilizzate, ritornano a nuova vita e riprendono la “scena”, diventando valore aggiunto che sottolinea l’importanza della sostenibilità ambientale accanto al deciso carattere scultoreo di ogni singolo pezzo. 


VI+M Studio

Travertino protagonista anche a Palazzo Visconti, Via Cino del Duca 8 (San Babila) da Neutra che allestisce Vibrations: The Voice of Matter, l’installazione firmata Migliore+Servetto che mette in scena alcuni arredi e complementi di marmo parte della nuova collezione tra cui un divano e due poltrone in travertino romano classico su disegno di Mario Bellini. Vaselli-Spirito Pietra, azienda che lavora esclusivamente marmi in massello, da Listone Giordano (legno top quality) in Santa Cecilia 6, presenta 3 collezioni, 3 diverse interpretazioni e modi di lavorare il blocco di pietra, in accordo con la sensibilità di ciascun designer coinvolto. 


Antolini

Antolini, altra azienda che con le pietre ci sa fare, nel suo Milano Duomo Stoneroom (Piazza Fontana) propone un inaspettato dialogo tra il dinamismo della street art e l’eterna bellezza delle pietre naturali. A comporre l’installazione I Want It Wow sono delle lastre di pietre spettacolari in cui con un getto d’acqua ad altissima precisione sono stati scavati i claim di Pietro Terzini (es. Nothing is written in stone) e poi intarsiati in forma di LED.