L’agente della CIA Jason Bourne torna al cinema e lo fa in moto: dallo zaino al biker passando per gli stivali e il casco di design, ecco gli essenziali per cavalcare le due ruote

Inizia dieci anni dopo la fine dell’ultimo capitolo, The Bourne Ultimatum. Anni nei quali l’agente della CIA Jason Bourne si è nascosto, in un mondo nel quale regna l’instabilità. Ma il desiderio di scoprire la verità sul suo passato è più forte del timore di incontrare qualche sicario del programma Ironhand, messo in piedi per dargli la caccia ed eliminarlo. 

Inizia così Jason Bourne, nuovo capitolo dello spythriller diretto da Paul Greengrass e interpretato da Matt Damon nei panni dell’agente della CIA affetto da amnesia dissociativa, che oggi debutterà nelle sale per arrivare in Italia il primo Settembre. Nel film insieme a lui, Tommy Lee Jones nei panni del direttore dell’agenzia americana, Alicia Vikander e Vincent Cassel nel ruolo, ovviamente, dell’agente incaricato dal programma Ironhand di eliminarlo. 

Un film d’azione che si svolge per la maggior parte su velocissimi mezzi di locomozione, auto e soprattutto moto, e che quindi richiede uno specifico guardaroba.

Pezzo forte, e intramontabile dello stile su due ruote, la biker jacket, in pelle, che per l’estate preferisce i toni neutrali e bruciati dal sole al classico nero. Quella di Ferrari, che ha riaperto da poco il suo store storico di via Tomacelli a Roma, si ispira al mondo delle corse nei dettagli: le cuciture ricordano i rivestimenti delle GT, mentre il tirazip ricorda il volante della Rossa. E la pelle torna anche negli accessori, come ad esempio nel casco di Montblanc, anch’esso ispirato al mondo delle corse negli anni settanta, guscio rinfrangente con rivestimenti in pelle traforata e visiera specchiata.

I jeans sono in tela di denim ruvida, preferibilmente in un lavaggio scuro, per tornare utili nel caso di macchie di grasso, come quelli di 7 For All Mankind, dalla linea dritta ed essenziale. Ed essenziale, ma intelligente, è anche la t-shirt da indossare sotto il biker: quella di Ermenegildo Zegna è in lana, capace quindi di tenere il corpo al riparo dalle raffiche di vento, ma dallo spessore minimo, dal peso piuma, di modo da non appesantire troppo. Se sugli stivaletti non ci sono scelte, devono essere obbligatoriamente in pelle, con chiusura con zip laterale, come quelli di Bally, lo zaino si declina a seconda delle funzionalità d’uso e soprattutto dei gusti. Se infatti i più attenti allo stile lo sceglieranno in pelle lucida, dall’allure vintage e con le cinghie a fare da elementi decorativi, come nel caso dello zaino di Bertoni, chi bada all’essenziale, preferisce i modelli in tela robusta, capace di resistere senza danni a urti o graffi, come quello di Ecoalf, in tessuto riciclato ricavato dalle bottiglie di plastica.

E i motori, intanto, si scaldano.