Arriva oggi al cinema Irrational Man, l’ultimo lavoro del maestro newyorchese: da Zelig a Match Point, ecco quali sono i suoi uomini più eleganti

Un professore di filosofia in piena crisi esistenziale, la cornice romantica della provincia del New England, una relazione con una donna più giovane (la studentessa Jill, interpretata da Emma Stone) e un omicidio: ci sono tutti o quasi, i temi cari al cineasta Woody Allen, nel suo ultimo lungometraggio, Irrational Man, in uscita oggi nelle sale italiane. 

Protagonista maschile è Joaquin Phoenix nei panni di Abe Lucas, uomo razionale per antonomasia, raffinato pensatore che nel film dispenserà frasi di Kant, Kierkeegard, Sartre e Simone De Beauvoir, fin troppo rilassato nelle sue polo slabbrate e camicie a maxi quadri aperte. 

Stesso carattere pragmatico ma abbigliamento e stile ben diverso hanno avuto nel corso degli anni altri uomini di Allen, a cominciare da Jonathan Rhys Meyers, assassino raffinato ed amante della racchetta. L’ex tennista impegnato in una relazione extra coniugale è il perfetto arrampicatore sociale Alleniano. Amante di un’eleganza disimpegnata rappresentata metaforicamente dal trench che indossa spesso, alterna infatti completi fatti di giacche destrutturate e volumi morbidi ad un’abbigliamento più informale ma con un twist preppy, maglieria preziosa con colli a v e cardigan in nuance da sottobosco.

Incarnazione del divo hollywoodiano scapigliato, in un ruolo che sembra copiato dalla sua vita reale, Leonardo Di Caprio nel 1998 è uno dei protagonisti di Celebrity, riflessione alleniana sul glamour delle colline più famose del cinema. Divo viziato, le sue giacche in pelle e le t-shirt con scollo a v gli regalano un piglio che vuole ricordare i grandi ribelli della storia cinematografica, da Marlon Brando a James Dean

Un altro rampante aristocratico di belle speranze e dai trascorsi oscuri è Peter Lyman, interpretato da Hugh Jackman in Scoop, del 2006. Camicie inamidate con importanti colli alla francese, cravatte regimental e completi dai tagli slim si alternano nel suo guardaroba a look adatti ad essere sfoggiati nel club di cui è socio, fatti di jeans in denim scuro e dalla vestibilità morbida e polo slim.

La decade preferita di Allen, però, è sempre stata quella dei Ruggenti Anni Venti, nei quali ha ambientato numerose pellicole, tra le più eleganti della sua lunghissima filmografia. Due esempi? Il recentissimo Magic in the moonlight, uscito l’anno scorso, nel quale Colin Firth, sempre presente in qualunque lista riguardi lo stile maschile, interpreta un illusionista, sfoggiando con garbo e senza apparire retrò, coppole e completi in tweed con un piglio da lord di campagna, così come perfetti tuxedo, e Zelig. Nella pellicola del 1983 il regista ritaglia per sè il ruolo del protagonista in un immaginifico documentario sugli anni venti, sfoggiando un guardaroba completamente diverso da quello che ha adottato in tutte le pellicole che l’hanno preceduto o lo seguiranno. Paletot in tweed, tre pezzi gessati, stringate lucide, appeal serioso, un Allen così è più unico che raro.