Si rifanno ai canoni estetici degli anni Settanta, hanno lavaggi artigianali ecosostenibili o nascono dalla collaborazione con fotografi streetstyle. Ecco i capi in denim della nuova stagione

Sartoriale o estremamente vintage. Ripescato da archivi storici o trattato (e tagliato) come un tessuto hi-tech destinato alle performance sportive. Il denim cambia fit, preferisce forme loose, morbide e confortevoli come i capi Sunset Icons della nuova collezione di Replay che prima li strappa, poi li rattoppa, li stropiccia e poi li decolora. I trattamento sono sun faded con tinte cromatiche a freddo che scaricano ad ogni lavaggio dando vita di volta in volta a nuove sfumature. Un meltin’ pot contemporaneo che trova le sue radici più profonde negli influssi biker delle bande motociclistiche di Los Angeles, musa ispiratrice per l’intera collezione primaverile.

Sceglie di cavalcare un’altra onda Levi’s che dopo 140 anni lavora nuovamente sulle linee del 501 pezzo chiave per tutti i denim addicted, dai pionieri ai ribelli, dalle rockstar ai presidenti, dagli atleti ai visionari fino ai lavoratori di tutto il mondo. E rieccolo oggi in versione customizzata con una gamba più slim. Si chiama 501 Skinny, chiusura Button fly e il look classic, “remastered” con la gamba più stretta. Disponibile sia in denim non-stretch sia low stretch e in diversi finissaggi, il 501 Skinny entra ufficialmente nella 501 Family insieme al 501 Original e al 501 CT.

Linee anni Novanta, gamba dritta e lavaggi stone invece per la nuova collezione maschile Denim di Mango che sarà on line a partire dal 15 di febbraio e che ICON ha potuto vedere in anteprima.

Anche Wrangler vanta una lunga tradizione in materia di denim (quest’anno compie 70 anni) e sa bene quanto sia importante l’innovazione in un capo classico come il jeans. Ecco perché nella collezione per la primavera-estate 2017 sceglie di valorizzare la sua esperienza facendo riferimento alle radici americane: un po’ meno wild west, un po’ più anni Settanta grazie a denim bianchi o decolorati, con trattamenti effetto marmo e lavaggi artigianali ad acqua.

La storia di Dondup invece è racchiusa in un diario che racconta una nuova idea di eleganza maschile. Disegnata da Giacomo Morelli e Ivan Tafuro, sotto la Direzione Creativa di Manuela Mariotti, la collezione si narra attraverso lo storytelling di un uomo contemporaneo che ha nel mondo la sua casa. Un avventuriero 2.0 che porta con sé l’esperienza del viaggio e la rende quotidiana nei dettagli dei propri outfit. Da qui ecco il denim a rendere omaggio alla tradizione  della maison con l’utilizzo di texture deluxe. Tele cimosate giapponesi e tele ferme riportano il jeans alla sua natura più autentica e tratteggiano silhouette moderne.

Ai denimheads invece Pepe Jeans London, oltre a mostrare la nuova campagna per la SS17 in cui ritrae Georgia May Jagger e Jordan Barrett come protagonisti, lancia un coinvolgimento in prima persona attraverso la digital competition #WalkThisWay. Una passerella virtuale in cui tutti possono indossare i capi Pepe Jeans London e condividere sui social il proprio scatto. Il vincitore si rtiroverà nel film della vera sfilta.

Per la primavera in arrivo Roy Roger’s arruola Scott Schuman, The Sartorialist per una capsule che affonda le radici nell’estetica degli anni ’70 e richiama i passati splendori di chi ha vissuto la sconfinata libertà delle coste Balinesi e Californiane. L’iconico libro di Hugh Holland, Locals Only, che immortala Jay Adams e altre stelle di Dogtown, unito all'usanza autoctona di Bali di mixare stampe diverse, colta dallo stesso Scott Schuman durante un soggiorno sull'isola, rappresentano l’immaginario visivo che sta alla base della collezione in cui il denim Roy Roger’s viene trattato e invecchiato in modo da sembrare un’autentico vintage, nelle varianti di fit regolare e a zampa di elefante.