Dai jeans e giubbino in pelle allo smoking sartoriale. L’evoluzione del cantante che si ispira a Cary Grant

Giubbino in pelle e cravattino, cappello in lana e sneaker, gilet e denim, camicia a quadri e cappello fedora, pantaloni della tuta e dolcevita. Justin Timberlake è testimone di una continua evoluzione di stile. Attore, ballerino, cantante . Non per forza in questo o in un diverso ordine. Ma pur sempre un talento.


Il trentaduenne del Tennessee è fonte di ispirazione di un’intera generazione. Dai red carpet di Grammy, Academy, Mtv Awards e delle prime dei suoi film, ai palchi dei suoi concerti, da Los Angeles a Abu Dhabi, ma anche sui campi da golf, sotto canestro e sugli spalti dei tornei di tennis. Timberlake è sempre stato sotto la luce di riflettori e flash di fotografi. Un personaggio in grado di tracciare una linea di collegamento tra icone, anche di stile, come Frank Sinatra e il rapper Jay-Z, capace di mescolare cultura pop ed eleganza.

Ormai la sua immagine in versione ragazzetto di una boy-band, quella dei *NSync con cui ha debuttato nel modo musicale nel 1995, è quasi del tutto scomparsa.
 Elegante, seduttivo, affascinante, di successo. Negli anni si è trasformato in un nuovo Cary Grant, tanto che nel 2011 fa la sua comparsa nella International Best Dressed List.

È il momento in cui Timberlake sale sul palco in smoking, camicia bianca e papillon nel video musicale Suite&Tie, firmato David Fincher, già direttore di Seven. Il singolo, lanciato a gennaio del 2013, fa parte del suo terzo album The 20/20 Experience che segna il grande ritorno del cantante nel panorama musicale.

Lo stile, curato da Tom Ford, ha un allure anni Sessanta, dal microfono vintage al papillon oversize creato dallo stilista. Timberlake ha toccato con mano il glamour degli abiti sartoriali e ne è rimasto affascinato. D’altra parte l’immagine va di pari passo con la musica. Così, per lui, Tom Ford ha confezionato un interno guardaroba aiutandolo nella sua evoluzione stilistica tra cui lo smoking indossato la notte degli ultimi Grammy Awards a Los Angeles.

Ma la sua trasformazione è in continuo divenire. E agli iHeartRadio Music Festival lo smoking firmato Givenchy by Riccardo Tisci diventa in grain de poudre total black con colletto stampato. Inedito sarà il look anni Settanta che sfoggerà sul grande schermo nel film Spinning Gold in cui si narra la vita di Neil Bogart, il produttore di Donna Summer e fondatore di Casablanca Records, presentato al Festival di Cannes del 2013.