Nato sotto il segno dello scorpione, Leonardo DiCaprio soffia sulle quaranta candeline. Ecco una gallery che racconta l’evoluzione del suo stile.

In una delle immagini più recenti, che lo ritraggono mentre parla di fronte a una folla di giornalisti durante l’United Nation Climate Summit a New York, indossa un abito nero immacolato: la giacca due bottoni è portata sopra a una camicia bianca con colletto a vele aperte e al collo un cravattino stretto è annodato alla perfezione. I capelli lunghi, raccolti in un codino, e la barba incolta incorniciano un volto a cui a fatica si attribuiscono gli anni che ha.

Leonardo DiCaprio compie 40 anni. Ma nei suoi occhi azzurri c’è ancora quella scintilla di curiosità e furbizia di quando nel 1989, all’età di quindici anni, fece la sua prima apparizione in Tv, nella serie Genitori in blue jeans: un ragazzino scatenato che avrebbe dato parecchio filo da torcere alla famiglia adottiva. Portava varsity jacket in pelle, jeans a vita alta e quel ciuffo biondo che, negli anni, divenne una delle sue migliori armi di seduzione e che sfoderò per far innamorare prima una giovanissima Giulietta shakesperiana, interpretata nel 1996 da Claire Danes, e che poi travolse Rose, una passeggera di prima classe del Titanic, interpretata da Kate Winslet.

Bello e ribelle. DiCaprio fugge su un’isola deserta nel film The Beach prima di incontrare Martin Scorsese che, a partire da Gangs of New York in cui l’attore nemmeno trentenne indossa gli abiti sgualciti del piccolo Amsterdam, lo accompagna nella sua carriera cinematografica ingaggiandolo per una serie di cult movies. Da The Departed, in cui diventa un poliziotto in giacca di pelle, t-shirt e catena al collo, a Shutter Island dove trench oversize e borsalino in testa lo trasformano in un detective folle, fino a The Wolf of Wall Street in cui l’abito sartoriale con spalle squadrate, pantaloni a vita alta con pinces e risvolto, cravatte stampate, larghe almeno otto centimetri, e camicie con colletti a punta fanno di Jordan Belfort uno spietato lupo del Financial District newyorkese.

Ma lo stile di Leo non è solo questo. Altro regista altro cambio d’abito. J.Edgar, nel film diretto da Clint Eastwood nel 2011, è di un’eleganza impeccabile. Abito blu con fazzoletto al taschino, blazer con revers ampi e vita stretta come a voler slanciare ulteriormente quella figura maestosa di J. Edgar Hoover, il direttore dell’F.B.I. che dedicò la sua vita a ripulire le strade statunitensi. Infine, pochi film sono riusciti a influenzare in maniera così netta le collezioni maschili come The Great Gatsby, il film diretto da Baz Luhrmannnel  2013 e premiato con due Oscar per la miglior scenografia e i costumi più belli. Dai tre pezzi in lino bianco con giacca tre bottoni, gilet a contrasto e tanto di bastone alla mano, al cappello in paglia indossato con camicia bianca e bretelle rigate fino allo smoking con gamba larga e papillon stretto che Gatsby abbina con nonchalance a un’infinita serie di Martini cocktails.