Cashmere, tre pezzi stampati, camicie boho-chic: Mick Jagger ispira ancora la moda, che celebra il suo look da rockstar col gusto della sartorialità inglese

71 anni all’anagrafe appena compiuti, (nasce a Dartford in Inghilterra il 26 luglio 1943, ndr), 50 dal primo LP che porta il nome del gruppo col quale ha conquistato il mondo, ma Sir Mick Jagger non sembra intenzionato a cedere il passo. Attualmente in pausa dal tour mondiale On Fire, che riprenderà a Novembre in Australia, il leader dei Rolling Stones è impegnato nella promozione del film ispirato a James Brown, uno dei suoi miti da sempre, di cui è produttore.

Eclettico, versatile, istrionico, l’inglese venuto da una famiglia della middle-class di Dartford ha ispirato Cecil Beaton e Andy Warhol, che l’hanno ritratto in alcune delle loro opere più famose, scritto e interpretato insieme al suo Glimmer Twin Keith Richards un’infinita set-list di pezzi che hanno dato corpo alla leggenda del rock’n’roll, nel mezzo una lunga serie di mogli, amanti, figli, e nipoti. Oggetto di un culto quasi messianico da parte dei suoi fan, la sua vita sempre, rigorosamente, oltre (la morale costituita, i limiti di velocità, e anche il sistema legale inglese, che nei primi anni sessanta ha accusato lui e Keith di possesso di droga), ha scatenato un vero e proprio terremoto nell’Inghilterra dei sixties, tanto da farsi definire ‘Satan’ dal cantante Don McLean, che a lui allude nella sua più famosa canzone, American Pie.

Una tra le figure più eminenti dell’epoca, animale da palcoscenico il cui carisma sensuale è divenuto oggetto di studi e saggi universitari, a Mick Jagger si deve però anche il merito di aver stravolto il guardaroba della rockstar, prima di lui ferma ai pantaloni a zampa di Elvis, nel migliore dei casi, o ai biker dai jeans sdruciti e dai gilet in pelle, nei peggiori (guarda anche la sfida di stile tra mod e rocker). 

Dalla fisicità flessuosa e androgina, Jagger è stato capace di scardinare ad uno ad uno gli stereotipi che accompagnavano il genere: ha infatti regalato un’allure ribelle ai pezzi più impensabili, a cominciare dai raffinati maglioncini in cashmere, che ha indossato con collo a giro sotto le camicie alla coreana e pantaloni in tweed nelle occasioni formali, e con collo a v sopra le t-shirt anche sul palco. Rockstar, ma dallo spirito inequivocabilmente british, si è sempre contraddistinto grazie ai suoi tre pezzi realizzati su misura, slim-fit come voleva l’eleganza seventies, ma dalle macro-stampe eccentriche, dai pois alle righe. Un capitolo a parte potrebbe esser scritto sulle camicie con le ruches, hippy-glam, usate sia sul palco con i pantaloni e le derby in toni neutri, sia per le serate più importanti, abbinandola a tuxedo dai colli a lancia in satin. infine, altro suo trademark, il look francese, composto di pantaloni morbidi, camicie ariose, dalle stampe raffinate, boho-chic, ampie e in texture naturali, e mocassini da dandy in pellami soffici, retaggio del periodo che gli Stones hanno passato nel sud del paese, impegnati a sfuggire al fisco inglese, scrivendo alcuni tra i loro album più famosi, e folleggiando sulla riviera, all’epoca di Gigi Rizzi e Brigitte Bardot. Tutti trend dal fascino sempiterno, celebrati anche dalle ultime passerelle, che si ispirano al suo look ribelle ma eclettico, rivoluzionario nei versi delle canzoni, ma dai vezzi dandistici nell’armadio: perché icone di stile si diventa, ma rock, si nasce.