Dal giubbotto in pelle alla camicia in flanella con imbottitura in kevlar fino al casco con design rètro. Ecco il look del motociclista da Cafè Racer

Non solo mezzo di trasporto per sviare il traffico metropolitano ma oggetto del desiderio e manifestazione di personalità. Protagoniste di esposizioni, fiere e raduni, la moto ora si customizza. Si compra un ferro vecchio per una manciata di lire e lo si trasforma, pezzo per pezzo, in una Cafè Racer, le moto che usavano i rockers inglesi negli Anni Sessanta per sfrecciare, il più velocemente possibile, da un bar all’altro. Oppure in una Tracker, moto americane usate per gare di velocità su tracciati sterrati diventate celebri grazie a On any Sunday, film del ’71 con Steve McQueen. O, ancora, in una Scrambler. La versione street di una due ruote da enduro.

Per chi non è pratico: il giro delle custom è fatto da una nuova generazione di artigiani che scova, anche, on line gli esemplari migliori degli ultimi quarant’anni, li smonta e li trasforma in moto da sogno, completamente personalizzate e, ovviamente, non riproducibili. Ai “customized” non interessa andare veloce, ne tantomeno macinare chilometri in autostrada. I tragitti sono brevi, tendenzialmente metropolitani, magari con qualche escursione fuori porta: il tempo per una gita al lago o un aperitivo in riva al mare.

Il look non è casuale. E di certo non assomiglia a quello di harleysti o fedeli all’enduro da strada. A partire dalla giacca. Banditi loghi troppo in vista o colori accesi. Il nero regna sovrano, per esempio, nella capsule realizzata da Colmar Originals in collaborazione con Phonz & San Marco due amici designer con la passione per la due ruote produttori delle moto Anvil. I capi ispirati al classico modo dei biker hanno inserti in piuma e zip in metallo, hanno borchie applicate su tessuti color asfalto e fit studiati per agevolare la guida. Nero anche il giubbino di Acne Studios con impunture a farfalla e doppia imbottitura sulle spalle, mentre Diesel propone un bomber in capretto verde oliva con inserti geometrici a contrasto.

I capispalla si portano con Levi’s stone-washed o pantaloni di pelle con rinforzi sulle ginocchia, in caso di viaggi lunghi. Su camicie di jeans scurissime o con le più classiche camicie in flanella come la Axe 2 di Crave con interno in fibra di kevlar e tasche applicate su spalle, gomiti e schiena per inserire rinforzi di protezione. La scelta del casco, infine, è duro lavoro. Tra gli addetti ai lavori il più ambito per la nuova stagione è il modello Hedonist di Hedon. Forgiato da materiali nobili, lavorato artigianalmente da un sola mano, ultraleggero senza però compromettere la sicurezza.