Il suo ultimo film sta già facendo discutere. Prodotto da un uomo provocatorio e pieno di paure. E la cui costante è far parlare di sé

L’ultimo film di Lars von Trier non è ancora uscito, ma fa già discutere. Basta leggere il titolo: ‘Nymphomaniac‘. O guardare il trailer: esplicito, trasgressivo e scandaloso. Racconta la storia di una ninfomane, interpretata da Charlotte Gainsbourg, che racconta le sue esperienze erotiche dall’adolescenza alla maturità. La prima parte del film, di quattro ore, uscirà in Danimarca nientedimeno che il giorno di Natale. In Italia non si trovava un distributore disponibile ma ora sembra che la Good Films si sia presa il compito di farlo, considerato l’interesse. La data di uscita è ancora da decidere.

‘Pornografo nichilista ma non di meno poeta’ sono le parole del critico di Le Figaro Sorin Etienne per descrivere von Trier e il suo film. Di certo il regista danese von Trier, fondatore di Dogma 95, fa rima con ‘scandalo’. Nel 2011 al Festival di Cannes è arrivato a dichiarare in conferenza stampa di provare simpatia per Hitler, motivo per cui è stato espulso. Da allora evita di parlare in pubblico.

Cresciuto in totale libertà in una famiglia che non gli imponeva né limiti, né proibizioni, ha scoperto dalla madre in punto di morte di essere stato concepito con un altro uomo diverso da quello che credeva suo padre, nella speranza di trasmettergli geni artistici e creativi. Ha iniziato a lavorare in TV e a fare cortometraggi già da adolescente. Insofferente alle regole scolastiche ha lasciato la scuola e ha concluso gli studi solo per entrare all’accademia di cinematografia. Il successo arriva negli anni ’90 con ‘Le onde del destino’ e il resto è storia con opere come ‘Idioti’ e ‘Dancer in the dark’.

‘Un film dovrebbe essere con un sasso nella scarpa’, ha detto. Ma in realtà il suo desiderio di provocazione nasconde molte incertezze: ‘Praticamente ho paura di tutto nella vita’, ha dichiarato di sé, ‘tranne che di fare film’. Sono famose, infatti, le sue fobie, tra cui la paura di volare, le depressioni e l’ipocondria. ‘Sono felice di essere vivo’, ha detto. ‘Mi sento come qualcuno che è ritornato dal Vietnam. Sono sicuro che un giorno inizierò a uccidere persone in una piazza, ma ora sono solo felice di essere vivo’.