Attori protagonisti, registi pigliatutto come Guillermo Del Toro, e primati assoluti: ecco chi sono gli uomini dell’edizione degli Oscar 2018

In un altro caso, la presenza di Daniel Day-Lewis avrebbe messo in ombra tutte le altre nomination maschili per gli Oscar 2018,  assegnati ieri 4 Marzo 2018 al Dolby Theathre di Los Angeles. Il miglior attore vivente ha infatti promesso di ritirarsi dopo il film in concorso in quest’edizione, Il filo nascosto, e le sue promesse non sono mai vane.

A questo giro di giostra però, complice forse il clima politico americano infuocato e le tensioni sociali che scuotono il paese, la caratura delle pellicole selezionate dall’Academy e le performance attoriali e di regia sono state altissime. Ecco a seguire i vincitori delle categorie maschili.

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ATTORI

Se l’anno scorso la statuetta dorata se l’è aggiudicata Casey Affleck per la sua interpretazione toccante di un padre disperato eppure apparentemente distaccato in Manchester by the Sea, quest’anno si è sentita tutt’un’altra musica. Una rivoluzione che comincia proprio dall’assenza di Affleck: il cerimoniale prevedeva che fosse l’attore in carica ad annunciare la vincitrice nel ruolo di miglior attrice protagonista, ma, complice il clima post-Weinstein, l’attore americano, che aveva già patteggiato due accuse di molestie sul lavoro poco prima di guadagnare la sua statuetta nel 2017, ha ritenuto più saggio rimanere in disparte, lasciando l’assegnazione della statuetta a Jennifer Lawrence e Jodie Foster. Una vittoria annunciata, in questa categoria, quella di Gary Oldman, il Winston Churchill de L’Ora più buia. Un film per il quale Oldman ha guadagnato peso, oltre a sostenere quello delle protesi, risultato di quattro ore di trucco giornaliere, e ha rischiato un’intossicazione da nicotina, vista la quantità di sigari che il leggendario premier britannico fumava. Sforzi fisici che sono sempre molto piaciuti all’Academy e che potevano trovare difficoltà solo in Daniel Day-Lewis, il miglior attore vivente, alla sua dichiarata ultima prova attoriale con Il filo nascosto.

ATTORI NON PROTAGONISTI

Uno dei pochissimi casi nei quali due dei candidati al ruolo di miglior attore non protagonista recitano nello stesso film: basta questo a dirla lunga su Tre manifesti a Ebbing, Missouri, e sulle performance di Sam Rockwell e Woody Harrelson. Un ritratto impietoso dell’America del Midwest, razzismo neanche troppo latente e finale senza vincitori, il poliziotto violento e lo sceriffo incapace di convivere con la malattia e i sensi di colpa hanno conquistato l’Academy, che, dovendo scegliere, ha dato il premio al primo. Menzione d’onore per Willem Dafoe si muove invece tra i piani di un motel alla periferia di Disney World e del mondo, in Un sogno chiamato Florida. Gestore del Magic Castle Hotel, il suo personaggio guarda con burbera empatia i personaggi ai margini della società, costretti a vivere stabilmente in un motel fatiscente nato per contenere gli enormi flussi turistici del parco giochi, in un film a budget bassissimo che, con la sua eccezione, ha reclutato i bravissimi interpreti attraverso Instagram.

REGISTI

13 nominations per il suo La Forma dell’acqua, il ruolo di asso pigliatutto dell’anno è quello di Guillermo Del Toro. La storia d’amore tra un mostro marino e una donna muta, nell’America della Guerra Fredda ha ricevuto unanimi plausi, guadagnando sia il titolo di Miglior regista che quello di Miglior film. Per farlo ha sconfitto un altro mostro sacro, Christopher Nolan, alla regia del dramma storico di Dunkirk, e Jordan Peele (Get Out). Outsider nella corsa alla statuetta più importante, l’italiano Luca Guadagnino che però ha ripiegato quando al suo film è stato assegnato il premio di Miglior sceneggiatura non originale (e firmata da James Ivory). E che fosse l’anno di Guadagnino, noi l’avevamo già detto qui.