In tela ruvida, morbidi, e in colori neutrali: ecco quali sono i pantaloni che, con la nuova stagione, entrano in ufficio

Spigato, principe di Galles, micro quadri e gessato: i tessuti sartoriali sono quelli de rigeur quando si parla di abbigliamento da ufficio. Una regola aurea che si fa più elastica con questa nuova stagione.

Le regole sono poche e, in questo caso, non concedono eccezioni.

Preferibili nei colori del sottobosco o in nuance neutre, più facili da abbinare al blazer blu o grigi, la texture di preferenza è il twill di cotone, come quella del modello di Isabel Benenato, con la gamba dritta, da abbinare a blazer monopetto, derby con la classica costruzione goodyear e calzini dalle micro fantasie geometriche. Il classico chino di J.Crew, invece, vede la sua tela di cotone ruvida letteralmente pettinata, per ottenere una mano più soffice, ed entrare di diritto in ufficio, meglio se con delle brogues total black con suola a contrasto, e maglieria preziosa.

Un maglione in cashmere a collo alto, da sostituirsi al classico blazer, è l'ideale anche sopra i pantaloni di Dondup: tela di cotone ruvida, vestibilità slim, la nuance polverosa offre una vasta gamma di possibilità per la maglieria, da preferirsi così in cromie accese, come rosso magenta e giallo senape.

Un capitolo a parte meritano quelli che sono arricchiti da pinces, o hanno la piega centrale, come quelli di Jeckerson. In questo caso, l'appeal è rilassato senza trascendere nel casual, tanto da potersi concedere l'abbinata con sneakers dalle linee minimali e in tinta unita e una camicia classica. Lo stesso discorso vale per il modello di Berluti, che mischia seta e cotone e si arricchisce di una chiusura che ricorda una cintura, e può guadagnare lo status di abbigliamento formale se accostata ad un blazer mono o doppiopetto in macro-check ton sur ton, con le righe che definiscono la geometria del pezzo in un colore a contrasto, blu o rosso. Per rompere la monotonia dell'ufficio, senza infrangere le regole dell'eleganza.