Il suo Nocturnal Animals ha incantato la giuria: chi è lo stilista dallo stile estetico e cinematografico amato da moda e cinema

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Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
Tom Ford ritira il premio della critica a Venezia

L’indizio era già stato il suo primo lungometraggio, A single Man.

Quell’attenzione all’estetica ossessiva, studiata fin nei minimi dettagli, come la scrivania del professore George Falconer, docente di inglese alle prese con l’elaborazione del lutto del suo compagno era già chiara dal 2009. Lampante. E aveva conquistato pubblico e critica, nonostante non partisse da favorito, in qualità di stilista prestato momentaneamente al cinema. 

Uno stile che è tornato a siglare la sua firma anche in Nocturnal Animals, il suo secondo lungometraggio che ha vinto ieri il premio della Critica al Festival di Venezia. A sette anni dal suo debutto, Tom Ford torna così a incantare, con una sceneggiatura tratta da un libro, Tony e Susan, ad opera di Austin Wright, del 1993. A incarnare i personaggi del titolo, una ex coppia da ormai vent’anni, riportata insieme da un libro scritto dal consorte, sono Jake Gyllenhaal ed Amy Adams, erede di un’altra donna dai capelli rossi, Julianne Moore, protagonista femminile di A single Man.

La pellicola ha dimostrato quindi una volta di più la poliedricità di Tom Ford, uno dei rari esempi di talenti applicabili con lo stesso successo in più campi, dalla moda, dove la sua interpretazione della donna e dell’uomo Gucci sul finire degli anni novanta, seducente ed ipersessualizzata, ha segnato un’epoca e centrato lo zeitgeist, al cinema. 

Esteta ed estetizzante, compulsivo nella sua ricerca della perfezione, studiata a tavolino ma non per questo meno seducente, così come il suo stile personale: a ritirare il premio è arrivato in smoking con il collo a lancia a contrasto, papillon e camicia inamidata con bottoni in madreperla. Senza una piega, senza un difetto. Da lui non ci si sarebbe aspettato altro.