Dopo quasi quattro anni di restauri è possibile tornare a vedere da vicino e toccare la grande statua metà leone metà donna nella Piana di Giza

Arrivare alla piana di Giza senza poter avvicinare l’emblema dell’antico Egitto, ovvero la Sfinge, lasciava molti turisti delusi e irritati. Finalmente, la riapertura al pubblico di tutta l’area archeologica è stata annunciata dalle autorità egiziane (la data è ancora da precisare, molto probabilmente lunedì 17 novembre). Il che vuol dire che si potrà tornare a camminare tra le zampe della statua monolitica metà leone metà donna e a visitare la piramide di Micerino (la più piccola tra quelle sulla spianata).
Un evento, visto che ci sono voluti quasi quattro anni di restauri che hanno riguardato principalmente la fiancata sinistra, il torace e il collo erosi dal tempo.

La piana di Giza è una delle mete archeologiche più visitate al mondo: si trova a circa 20 km da Il Cairo e ospita, oltre alla Sfinge (la più grande delle sfingi egizie, lunga 73,5 metri, alta 20,22 metri e larga 19,3 metri di cui solo la testa è 4 metri), anche la più antica delle Sette meraviglie del mondo antico, la piramide di Cheope.
A Giza si va anche per assistere al suggestivo spettacolo di Suoni e luci, un viaggio a ritroso nel tempo, per ripercorrere la storia e i segreti delle Piramidi.