Dall’Infiorata di Caltagirone ai “senza testa” di Osimo, dalle squisite bontà calabre a quelle piemontesi: ecco le soste da fare attraversando Lo Stivale con la maglia rosa

E’ partita la 101ª edizione del Giro d’Italia, il 4 maggio da Gerusalemme, per la prima volta fuori dai confini europei, per chiudersi a Roma il 27 maggio. Ventuno tappe (3.546 chilometri percorsi). Per questo Virail, la piattaforma e app di viaggio che compara tutti i mezzi di trasporto nel mondo e permette di trovare le migliori soluzioni di viaggio, propone un tour sulla scia dei luoghi (ancora) poco conosciuti toccati dalla “Corsa Rosa”.

La Scala e l’Infiorata (4° tappa, Catania – Caltagirone, Km 191) Dopo 3 tappe “estere”, il Giro prende il via dalla Sicilia: Caltagirone è il traguardo della prima sosta italiana. Ciclisti e non, possono visitare il magnifico centro storico, patrimonio UNESCO, e la Scala di Santa Maria del Monte, monumento simbolo della “Città della Ceramica”, con 142 gradini bordati di maioliche colorate che dal 18 maggio al 14 giugno saranno adornati in occasione dell’Infiorata: piante e fiori serviranno infatti a realizzare un imponente disegno in onore della Madonna di Conadomini, cui sarà dedicata anche la tradizionale sfilata “A rusedda” tra le vie del borgo il 28 maggio.

 
Tartufo nero o bianco? (7° tappa, Pizzo – Praia a Mare, Km 159) A Pizzo Calabro, borgo affacciato sul Golfo di Sant’Eufemia, con una bella piazza con una fitta rete di vicoli graziosi, si può gustare un bel “tartufo”: gelato alla nocciola con cuore di cioccolato fondente. Dove? Alla Gelateria Artigianale Bar Dante (sosta obbligatoria!) nella centralissima Piazza della Repubblica, dove quasi 70 anni fa è stato inventato il più famoso dessert d’Italia, servito come vuole la tradizione nelle varietà nera e bianca.

Natura e cinema (9° tappa, Pesco Sannita – Gran Sasso d’Italia, Km 224)  Ci si affaccia dalla Rocca Calascio per ammirare dall’alto il passaggio del Giro, il castello che domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli sopra Calascio, piccola comunità di montagna di origini medievali, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso. Un luogo incantevole, set a numerosi film, da “Ladyhawke” a “Il nome della Rosa”, per citarne alcuni. La Rocca, risalente all’anno 1.000, si raggiunge con una passeggiata a piedi: a ricompensare la fatica il magnifico paesaggio davanti agli occhi! Sotto l’antica torre, si trova il Rifugio della Rocca, dove mangiare e riposarsi nelle camere ed appartamenti dell’albergo diffuso restaurati in diverse case del borgo.

Ai piedi dell’Appennino (10° tappa, Penne – Gualdo Tadino, Km 239) La caratteristica cittadina di Gualdo Tadino è l’arrivo della tappa più lunga del Giro. A renderla unica, le sue ceramiche artistiche: già nel Trecento i ceramisti del posto esportavano i prodotti in tutta la regione; a partire dal XIX secolo invece, è diventato il centro più importante per la produzione di maioliche in Italia. Da non perdere il Museo della Ceramica all’interno della Rocca Flea, antica architettura da difesa, simbolo della città.

La città dei “senza testa” (11° tappa, Assisi – Osimo, Km 156) A poca distanza dalla Riviera del Conero, Osimo, elegante città del Conero e antica colonia romana in terre picene, è ricca di segreti e misteri da andare a scoprire per le sue vie: dalle grotte sotterranee scavate nell’arenaria ai resti degli antichi fasti della dominazione romana. Gironzolando per la città, è d’obbligo affacciarsi nell’atrio d’ingresso del Palazzo Comunale dove si trovano dodici statue romane acefale, cioè “senza testa”. Le opere probabilmente abbellivano l’antico foro romano, oggi situato in Piazza Boccolino, ma il motivo per il quale siano rimaste senza testa rimane ad oggi un mistero.

Maccheroni di Rossini che bontà! (12° tappa, Osimo – Imola, Km 213) Nel corso della tappa tra Osimo e Imola, non può mancare un pit stop a Pesaro, città natale del compositore Gioacchino Rossini. Il 2018 coincide con il 150° anniversario della sua morte e per questo la città ha organizzato una serie di eventi e concerti in suo onore. Il modo migliore per rendergli omaggio? Provare i “maccheroni alla Rossini”! La cucina è stata una grande passione del musicista che ha lasciato ai posteri alcune ricette in cui i sapori si mescolano perfettamente, come le note nelle sue sinfonie.

Piemonte, terra del gusto (18° tappa, Abbiategrasso – Prato Nevoso, Km 196) Risalendo lo stivale si giunge in Piemonte. Al 126° chilometro il Giro toccherà Grinzane Cavour immergendosi nel paesaggio vitivinicolo tra i più importanti d’Italia – Langhe-Roero e Monferrato -, patrimonio UNESCO. Da vedere il Castello del XIII secolo, oggi sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour dove si possono degustare vini come Barolo, Barbaresco e Barbera ma anche grappe piemontesi da accompagnare con alcune prelibatezze della zona (tartufi dolci, cuneesi al rum, nocciolato, brutti e buoni, baci di dama e i gianduiotti). Da visitare il Museo etnografico per rivivere la tradizione del tartufo e ripercorre le stanze in cui Camillo Benso conte di Cavour soggiornò che nell’Ottocento per quasi vent’anni.

Tra storia e natura (19° tappa, Venaria Reale – Bardonecchia, Km 184) Che tappa! La Venaria Reale. A renderla celebre, le Residenze Sabaude, parte del sito seriale UNESCO, che comprendono la Reggia di Venaria Reale con i suoi giardini e gli ottocenteschi appartamenti Reali di Borgo Castello siti nel Parco regionale La Mandria (3.000 ettari recintati), la più grande d’Europa. All’interno, cervi, volpi, aironi, cinghiali, scoiattoli e cavalli. I patiti della storia d’Italia e delle sue magnifiche dimore potranno visitare il Castello della Mandria, Dimora di Caccia di Vittorio Emanuele II e della Bella Rosina.

Parapendio e grotte di ghiaccio (20° tappa, Susa – Cervinia, Km 214) Prima di arrivare a Roma, il Giro d’Italia tocca le alte e meravigliose Alpi. A Cervinia, il Parco Avventura “Borna dou Djouas”, offre oltre ai percorsi nel bosco, numerose attività tra cui il free-climbing, l’equitazione ed il parapendio. Incastonata nel ghiacciaio del Klein Matterhorn si trova invece la grotta di ghiaccio più alta d’Europa, situata all’arrivo della funivia del Piccolo Cervino: a 15 metri di profondità, regala sfarzosi giochi di luce.

Tra piazze e grattachecche (21° tappa, Km 115) L’ultima tappa del Giro d’Italia si svolgerà nella Capitale il 27 maggio. Mentre si guardano sfrecciare i ciclisti nella fantastica Piazza del Popolo non si può fare a meno di assaggiare una grattachecca romana, bibita a base di ghiaccio e sciroppi di frutta, l’ideale per rinfrescare le roventi giornate di primavera.