Hotel Santavenere di Maratea, il trionfo della bellezza tra suggestioni anni ’50

Hotel Santavenere di Maratea, il trionfo della bellezza tra suggestioni anni ’50

di Digital Team

Tra le scogliere frastagliate e le spiagge di ciottoli si erge il sogno del conte Rivetti, un luogo dove natura ed eleganza dialogano in armonia, con vista mozzafiato sul golfo di Policastro. Il soggiorno qui non è solo un piacere per gli occhi, ma un’esperienza completa che include gusto, sport e cultura

«Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama più superbi». Indro Montanelli descriveva così Maratea. «Una bellezza così ferma e patetica che prende quasi alla gola», gli faceva eco Camilla Cederna. Lo stesso senso di meraviglia deve aver colto il conte Rivetti quando, negli anni ’50, lasciò il Piemonte per trovare nella “Dea del Mare” il luogo ideale per costruire l’Hotel Santavenere, nella frazione di Fiumicello, in cima alla scogliera, con il golfo di Policastro a rapire lo sguardo.

Sul versante tirrenico della costa lucana, l’Hotel Santavenere è un rifugio cullato dal mare, dove il tempo sembra fermarsi. Qui il lusso si esprime attraverso i ritmi lenti e il piacere dei piccoli momenti. E’ il luogo ideale per evadere dalla frenesia quotidiana e vivere esperienze di gusto, sport e cultura. In bici verso il Cristo Redentore, in barca su un gozzo sorrentino.

Hotel Santavenere
L’Hotel Santavenere

L’eleganza che dialoga con la natura

Appena riaperto dopo un accurato restyling degli spazi e delle sue otto junior suite, l’Hotel Santavenere accoglie gli ospiti con un’eleganza che risuona in perfetta armonia con la natura incontaminata che lo circonda. Gli interni sono caratterizzati da tonalità bianche, arricchite da pennellate di magenta che richiamano le vivaci bouganville del territorio, e tocchi di verde, che evocano la cornice di lecci, pini e castagni del parco circostante.

I dettagli degli arredi sono affascinanti. All’ interno mobili antichi del tardo Settecento, ceramiche Minturno e piastrelle di Vietri richiamano lo spirito originario che il conte Rivetti desiderava per il Santavenere, un luogo che unisse l’eleganza di una villa aristocratica con un’accoglienza calorosa.

Hotel Santavenere
Credits: Alessandro Amodio
Interni dell’Hotel Santavenere

L’hotel si estende su una superficie di oltre 3.000 metri quadrati e conta 34 camere e suite, con vista sul giardino o sul golfo. Gli ampi saloni comuni sono un invito al relax, mentre dalle grandi vetrate si può godere di un paesaggio mozzafiato: l’azzurro del cielo che si fonde con il mare, le silhouette maestose di faraglioni e strapiombi a picco sull’acqua, e un’esplosione di vegetazione e fiori che incanta i sensi.

All’esterno ognuno può trovare il proprio angolo di pace a bordo piscina o sulle poltroncine in vimini all’ombra di un gazebo, oppure sotto il patio bianco, godendo dello splendore circostante. La spiaggia privata e attrezzata dell’hotel si estende per circa un chilometro, offrendo un rifugio esclusivo dove abbandonaresi al piacere del dolce far niente.

E poco prima dell’imbrunire, quando il tramonto dipinge il cielo con sfumature infuocate, ecco che, come scriveva Cederna, la bellezza prende quasi la gola, regalando momenti di pura magia.

Hotel Santavenere
Credits: Cosimo Rubino
La vista sul mare da una camera deluxe

Hotel Santavenere, il sogno di un conte

Era l’inizio degli anni ’50 quando il conte Stefano Rivetti di Valcervo, esponente di un’importante famiglia industriale piemontese specializzata nella manifattura di tessuti, scelse Maratea per impiantare un nuovo sito produttivo. A convincerlo furono l’abbondanza di risorse idriche, fondamentali per la lavorazione della lana, e la beltà del territorio, certamente. Ne fu così conquistato che trasferì a Maratea buona parte della sua numerosa famiglia.

Immaginò di erigere qui un edificio da cui gestire la sua attività imprenditoriale e in cui ospitare le sue relazioni familiari e sociali. L’Hotel Santavenere, oggi di proprietà di Egnazia Ospitalità Italiana, nasce quindi come una grande villa di famiglia già aperta all’accoglienza, immersa in un parco privato di nove ettari di macchia mediterranea.

Hotel Santavenere
L’Hotel Santavenere dall’alto

E proprio Camilla Cederna e Indro Montanelli passarono da Maratea come suoi ospiti. E anche Gianni Agnelli, il principe e la principessa di Liegi, Domenico Modugno, Peppino De Filippo e Pat Metheny, alcune delle principali figure culturali e imprenditoriali dell’epoca.

Il conte Rivetti invitò i registi del tempo a trasformare la cittadina in un set cinematografico, con attori iconici come Anita Ekberg e Raf Vallone.

Affidò la realizzazione del Santavenere all’amico Pier Niccolò Berardi, voce del razionalismo italiano. Da poeta dell’architettura qual era, alla ricerca costante dell’armonia, Berardi mise l’edificio in dialogo con la natura circostante e con l’identità di quella terra selvaggia. Un dialogo che ancora oggi si respira, irretente, in ogni elemento dell’hotel.

Hotel Santavenere
Terrazza sul mare all’Hotel Santavenere

Esperienze che catturano l’essenza del territorio

Vista dal mare Maratea forse è ancora più bella. L’Hotel Santavenere propone esperienze su misura per catturare l’essenza del suo territorio. Ed è così che, a bordo di un autentico gozzo sorrentino, abbiamo scoperto da una prospettiva unica quel ritaglio di Basilicata stretto tra Campania e Calabria, perdendoci con lo sguardo tra insenature, grotte e spiagge suggestive.

Il conte Rivetti donò a Maratea, unico centro lucano ad affacciarsi sul Tirreno, anche una monumentale statua del Cristo Redentore, che abbraccia la città dall’alto del monte San Biagio. In sella a un’e-bike, ecco un’altra esperienza da panorami strabilianti che si possono fare al Santavenere: in un tour guidato abbiamo pedalato lungo i sentieri che portano alla chiesa di San Biagio. E abbiamo capito, una volta di più, il motivo dell’amore sconfinato di Rivetti verso questi luoghi.

Maratea
Maratea

Angelo, invece, un Indigenus, ovvero un Experience Provider di riferimento del Santavenere, ci ha guidati per i vicoli nascosti della città, raccontandoci aneddoti e storie. Con lui abbiamo scoperto gastronomia e tradizione lucane. È il caso della lavorazione dei “libbani”, le corde vegetali utilizzate dai pescatori per ormeggiare le barche, intrecciate a mano con maestria.

E poi, rientrati in hotel, il momento in cui dimenticare ogni minimo confine di sé con il percorso Spa. Un’esperienza di benessere completa tra oli naturali, fragranze floreali e sale marino.

Hotel Santavenere
Credits: Cosimo Rubino
La vista da una stanza deluxe

Mangiando sul mare o a bordo piscina

Al Santavenere, l’esplorazione dei sensi si arricchisce attraverso un’esperienza gastronomica offerta dai suoi tre ristoranti, ognuno con una personalità unica, che accompagnano gli ospiti in un viaggio sensoriale tra la cucina lucana e la bellezza del paesaggio circostante.

Il viaggio culinario inizia a Gli Ulivi. Situato a bordo piscina e circondato da ulivi e limoni, questo ristorante offre menu sfiziosi e leggeri. Qui, tra un tuffo e l’altro, è possibile gustare pizze cotte nel forno a legna sia a pranzo che a cena. Il sole splende alto e la brezza marina accarezza la pelle, creando un’atmosfera rilassata e immersa nella natura.

La sera, l’avventura prosegue alle Lanterne. Questo ristorante rende omaggio alla “Dolce vita” degli anni ’50, rivisitata con un tocco contemporaneo. I piatti della tradizione lucana sono reinterpretati con eleganza, esaltando i sapori autentici con presentazioni innovative. Ogni portata è una sorpresa, una sinfonia di sapori presentata con arte e maestria. Gli ospiti si accomodano in un ambiente raffinato e suggestivo, dove ogni angolo racconta una storia e ogni lampada illumina un ricordo.

Hotel Santavenere
Credits: Cosimo Rubino
Il ristorante Le Lanterne

Proseguendo l’esperienza, sulla terrazza elegante affacciata sul mare, a pochi passi dal molo, il ristorante Il Carrubo invita a un’esperienza unica dove il profumo della salsedine si mescola a quello della cucina mediterranea. Qui, il pesce freschissimo appena pescato e i prodotti locali genuini sono i protagonisti di un menù che celebra la semplicità e la bontà, regalando agli ospiti momenti di autentico piacere culinario.

Ma non è tutto. Per gli amanti del verde e della natura, l’hotel propone un’esperienza indimenticabile: il picnic nel parco per rivivere l’atmosfera spensierata degli anni ’50. Tra l’ombra di alberi secolari e il canto degli uccelli, un cestino in vimini colmo di prelibatezze locali, acqua fresca e vino pregiato attende gli ospiti. Un momento di puro relax per connettersi con i sensi e respirare i cento aromi che riempiono l’aria della natura circostante.

«Chi arriva la sera al Santavenere, sente come unico rumore il respiro del mare che entra dalle finestre insieme ai cento aromi della macchia mediterranea, di rosa selvatica, pepe, miele, anice e menta, e non vede altre luci che le stelle». Camilla Cederna.

Hotel Santavenere
La spiaggia privata dell’Hotel Santavenere