Alla scoperta della regione che (non) c’è sulle tracce dei “tratturi”, i sentieri dei pastori, tra borghi incantati e siti archeologici

Scoprire nuove frontiere in Italia si può. Per esempio dirigendosi in Molise, una regione ben poco conosciuta, in cui il turismo fa fatica a decollare, ma che in realtà ha tanto da offrire sia dal punto di vista storico e naturale, che da quello gastronomico. E magari ci si può andare a piedi, ora che la stagione autunnale rende le temperature adatte alle lunghe camminate e tinge le foglie degli alberi di mille colori.

Lo hanno fatto, per esempio, due ragazze torinesi che hanno raccontato il loro viaggio e i loro incontri sulla pagina Facebook ‘Due Passi in Molise’ e in un libro appena pubblicato dalla Neo Edizioni, casa editrice indipendente di Castel di Sangro in Abruzzo (La strada da fare di Maria Clara Restivo). Ma lo fanno anche ogni anno i partecipanti a ‘Cammina, Molise!’, un’iniziativa lanciata dall’Associazione culturale La Terra per promuovere la rivitalizzazione del territorio, colpito dall’emigrazione e dalla crisi economica.

D’altra parte camminare in Molise non è una novità: fa parte di una tradizione antichissima, quella della transumanza lungo i tratturi, i sentieri naturali percorsi dai pastori per compiere lo spostamento stagionale di mandrie e greggi dai pascoli montani a quelli in pianura attraverso Abruzzo, Molise, Umbria, Campania, Basilicata e Puglia. Chilometri di strade naturali nel verde incontaminato che costituiscono un patrimonio storico, culturale e naturale.

E, allora, camminare in Molise sarà l’occasione per scoprire i paesaggi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, i Monti della Meta e le Mainarde, castelli e borghi fortificati come quelli di Bagnoli del Trigno e Civitacampomarano, la fabbrica di campane di Agnone, che è la più antica fonderia d’Italia e una delle aziende familiari più antiche al mondo. E, ancora, i trabocchi di Termoli, i villaggi sanniti e le abbazie storiche, come quella di Castel San Vincenzo.

Ma il Molise è anche terra di specialità gastronomiche, famosa per il tartufo, per i pastifici artigianali (da provare i cavatelli con il sugo di carne di maiale), per i formaggi (il caciocavallo di Vastogirardi, le scamorze di Carovilli, le mozzarelle di bufala di Venafro solo per nominarne alcuni), i salumi e pure l’acqua delle tante fonti. Di certo non sarà difficile trovare l’occasione per gustarli: i molisani sono famosi anche per l’ospitalità.