Tour nei quartieri dell’ex città imperiale. Dove fare incontri ravvicinati con una delle più misteriose e affascinanti figure femminili

Priva della tipica calca primaverile e per pochi turisti, Kyoto d’inverno esercita un fascino inimitabile. La sera, soprattutto quando le strade, illuminate solo dalle lanterne appese fuori dalle abitazioni, rischiarano il passaggio di qualche geisha dalla bellezza senza età, vera e propria icona di un modello idealizzato di seduzione femminile, che corre verso i suoi impegni serali.

Il viaggio nel cuore dell’ex città imperiale inizia dal quartiere di Gion, verso Hanami-Koji, tra le numerose case di legno e Ochaya (case da tè). All’angolo della strada Hanami-koji è possibile vedere un’interminabile fila di tassisti in attesa di fronte a un grande edificio rosso. È l’Ichiriki Ochaya, una delle più antiche case da tè di Kyoto, molto frequentata in tutti i periodi dell’anno.

Proseguendo fino in fondo all’Hanami-Koji si giunge al Gion Corner, un locale dai prezzi ragionevoli dove è possibile assistere a uno spettacolo che si divide in sette parti e rappresenta gli aspetti importanti della tradizione giapponese: dall’ascolto delle note del koto, una cetra a sei corde, al Chadō, la cerimonia del tè, fino al kyomai, la danza tradizionale eseguita dalle maiko, apprendiste geisha.

Per dormire, è da provare almeno una volta nella vita il soggiorno in un ryokan giapponese, hotel di lusso all’interno di edifici risalenti all’epoca Edo (1603-1868) dai letti futon, i pavimenti formati da tatami, bagni all’esterno, padiglioni dedicati alla cerimonia del tè racchiusi da porte scorrevoli. Da non perdere il Gion Hatanaka Ryokan, dove è possibile incontrare maiko e geisha alle cene speciali regolarmente offerte nel prezzo della stanza e tenute circa tre volte alla settimana.

Un’altra zona di Kyoto da esplorare è Shirakawa. Costeggiando il fiume Kamo, questa è probabilmente una delle più interessanti della città. Passeggiando sotto i salici piangenti, passando per le tradizionali Ochaya e ascoltando il mormorio dell’acqua sembra di rivivere le scene del film Memorie di una Geisha che, non a caso, è stato girato in questo quartiere.

A Miyagawacho, il grande distretto del divertimento, si trova Minamiza, il grande teatro Kabuki che viene utilizzato anche per offrire al pubblico alcune delle performance delle più famose geisha del quartiere.

Da non perdere Pontocho, una piccola stradina lunga circa 500 metri, tra Shijo Dori e Sanjo Dori, a ovest del fiume Kamo. Questa area per secoli è stata una delle zone di intrattenimento notturno più in voga della città e oggi non si smentisce con le sue numerose case da tè, locali e ristoranti. Anche se è uno degli Hanamachi di Kyoto, ovvero uno dei quartieri delle geisha, tuttavia è molto più raro incontrarne qualcuna per strada rispetto alla più famosa zona di Gion.

Ogni geisha è molto gelosa della propria immagine e gli scatti di solito sono rubati o organizzati da agenzie, come l’Aya Studio in Gion. Per chi si accontenta di un “ritratto”, agli appassionati di manga è dedicato il Kyoto International Manga Museum, il tempio del fumetto. Come grande biblioteca custodisce circa 50mila manga dal 1970 fino ad oggi, tutti consultabili. Anche se in gran parte in lingua originale, esiste la Manga Expo, una piccola sezione dedicata a 1000 volumetti in inglese e a 260 in italiano.