Il brand americano di Hollywood sbarca in Europa. Tre motivi per prenotare un weekend nel nuovo landmark di South Bank

Nasce un nuovo landmark a South Bank, la banchina meridionale del Tamigi a Londra: dopo la trasformazione di due centrali elettriche nella Oxo Tower (centro commercial con negozi e ristioranti)  e nella Tate Modern (museo d’arte contemporanea), è la volta della Sea Containers House, costruzione nata negli anni Settanta per ospitare un hotel di lusso, ma poi destinata a uffici, quelli dell’omonima società delle Bermuda che dal 1986 al 2007 vi ha trattato leasing per container. 

A far rivivere lo scenografico edificio (e riportarlo all’originario progetto di hotellerie)  il Mondrian London at Containers Sea Hotel, primo boutique hotel del raffinato brand hollywoodiano a sbarcare in Europa, che per meglio interpretare lo stile del gruppo oltreoceano ha chiamato il designer britannico Tom Dixon con il suo Design Research Studio. 

Lo stile scelto è quello marittimo-navale, legato ai fasti dei viaggi sui transatlantici anglo-americani, lungo il filo conduttore di materiali scintillanti come metallo e ottone, con un design dalle linee morbide e fluttuanti come l’acqua del Tamigi su cui l’hotel sembra galleggiare. Stile che riecheggia nello scafo in rame che sovrasta la lobby o nei bagni che ricordano gli oblò delle cabine. 

Ma se lo stile, così speciale, dell’edificio non basta a convincervi, ecco 3 ulteriori ragioni per prenotare una stanza con vista Tamigi  a South Bank: 

Indulgere nell’eating & drinking
All’interno dell’albergo il ristorante Sea Container è il regno dello chef newyorchese Seamus Mullen coadiuvato dall’executive chef australiano Luke Rayment. Nelle suggestive atmosfere retro da transatlantico, la cucina a vista (con forno a legna) sforna piatti il più possibile “farm to table”, attenti a qualità e stagionalità degli ingredienti. Da non perdere la tappa al Dandelyan, cocktail bar in verde (dal marmo del bancone agli ingreienti dei suoi drink) capitanato da Ryan Chetiyawardana, aka Mr Lyan. La sua lista qui si divide in cocktail cereali, vegetali, minerali e floreali (come il Patchouli con Beefeater, basilico, albicocca tè verde, limone e chinino) da abbinare a raffinati snack e alle crudité del Borough Marhet. 

Rilassarsi nella Agua Bathhouse & Spa
Fedele nell’immagine glam ma un po’ ribelle al marchio americano dell’hotel, la spa – progettata sempre da Tom Dixon- è un invito alla socialità come si viveva nei bagni dell’antica Roma. Le cabine dedicate ai trattamenti e la boutique urban Spa giocano con i sensi in un mondo luminoso che sembra essere sommerso. 

Muoversi alla  scoperta di South Bank
Oltre che di Tate Modern e Oxo Tower, il quartiere, cuore cultrale della metropoli, è sede della del Festival Hall, primo edificio postbellico protetto e sede della Filarmonica di Londra, del Royal National Theatre, della replica del cinquecentesco Globe Theatre di Shakespeare e, per i foodies più accaniti, del vivace Borough Market, inebriante mecca golosa per prodotti (e ristorantini) da tutto il mondo.
Tutte mete raggiungibili a piedi e a bordo fiume.