Inizia la Coppa del Mondo di rugby, sport che a Londra e Brighton ha i suoi santuari adorati da milioni di adepti

Il rugby è uno sport, uno stile di vita, ed è anche una ragione per viaggiare in tutto il mondo. Sono milioni infatti i fan del gioco della palla ovale dalla Nuova Zelanda al Sudafrica. Un gran numero di essi raggiungerà la Gran Bretagna dove dal 18 settembre al 31 ottobre si volgerà la Coppa del Mondo. Il paese ospitante è del resto quello in cui questo gioco rude ma molto leale, è nato nel 1823, esattamente nella cittadina di Rugby per merito dello studente William Webb Ellis che raccolse la palla e si lanciò verso la linea avversaria gridando la parola meta.

E’ a Londra che si trovano autentici santuari di questo sport che possono essere apprezzati anche da chi non conosce le regole. Cominciando da Twickenham: lo stadio è sorto nel 1907, i fregi in pietra e marmo affissi alle pareti lo dimostrano. Una scultura in bronzo dei giocatori è il posto dei selfie più amato. Nel museo sono esposte memorabilia come il primo pallone usato. Quando entri negli spogliatoi dalle vasche in ghisa ti prende l’emozione, così come quando ti siedi in una delle 82 mile poltroncine e ammiri il verde del campo e dei seggiolini.

Intorno allo stadio ci sono i pub e i ristoranti in cui disputare il terzo tempo, la partita pacifica a colpi di pinte di birra coi tifosi avversari: The Scrummery è uno dei più conosciuti, grazie alle statuine in legno dei giocatori che stanno un po’ dovunque.

Lo Stadio di Wembley è un altro luogo magico: anche se è stato rifatto nel 2007, l’arco che lo cinge come una corona, le sedie rosse sono capaci di raccontare storie antiche di passioni.

Tra le tante città che ospitano le partite dei Mondiali Brighton è tra le più attraenti per il mare, i moli in legno, il Royal Pavilion in stile indiano, Le Lanes ovvero le stradine del quartire dei pescatori piene di negozi, pub, ristoranti. Merita una visita il Community Stadium perché si trova in aperta campagna, tanto che le greggi pascolano intorno alle tribune. E poi ci sono i gabbiani giganti disegnati sulle poltroncine.