Cosa fare, vedere e gustare nella capitale francese del vino: piatti di ostriche giganti, cannelé, macaron. E gite tra le vigne in biciclette, tramonto in crociera sul fiume, un hotel d’antan…

E’ diventata il simbolo del dinamismo e dell’arte di vivere. Non è famosa solo per i suoi vigneti, ma per la sua architettura classica e contemporanea, la gastronomia ma soprattutto per la sua vivacità artistica e culturale. Bordeaux festeggia quest’anno 10 anni dall’inserimento della città nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Una rinascita con il botto, una rivalutazione che ha portato tra i palazzi del XVII secolo e le vie medioevali boutique di design, La Cité du Vin, una specie di Guggenheim per gli amanti del bicchiere: 13mila mq su 10 livelli: esposizioni, percorsi a tema, un auditorium, laboratori didattici e di degustazione. Un buon momento per andare a visitarlo è a giugno 2018, quando si terrà il Bordeaux Wine Festival, un appuntamento biennale con decine di padiglioni allineati lungo la Garonna e l’arrivo di una prestigiosa regata. Motivo per soggiornarvi qualche giorno al vicino hotel Seeko’o, di iperdesign con suite al quinto piano con affaccio panoramico sulla Garonne e sui Chartrons. E crociere gastronomiche, giardini, ristoranti eccezionali – come quello dell’Hotel La Grand Maison de Bernard Magrez, nato con le due stelle di Joel Robouchon e oggi passato alle mani dello chef Pierre Gagnaire. 

A poco più di un’ora di aereo dall’Italia, a 2 ore da Parigi con i nuovi collegamenti di alta velocità, Bordeaux è la meta perfetta per un weekend intrigante. Il nuovo paesaggio urbano si apre al di là delle strade antiche, sulle rive della Garonna, il fiume dalle altissime oscillazioni di marea che forma un’ansa a spicchio di luna nel cuore della città. Il meglio per iniziare è girare senza meta, ammirando i ricami architettonici, i fregi e i capitelli dei cornicioni dei palazzi. Di tanto in tanto spuntano, quasi a sorpresa, piazze illuminate da vecchi lampioni e dal sapore bohémienne. Il tempo viene scandito dai rintocchi delle campane della Cattedrale di Saint-André, una delle più maestose architetture religiose della città, il Miroir d’Eau (lo specchio d’acqua artificiale più grande del mondo nel quale si riflettono i palazzi neoclassici disseminati nella piazza a forma di ferro di cavallo) davanti a Place de la Bourse rinomata per la perfetta simmetria del suo design architettonico, mentre il parco e le serre del Jardin Botanique progettato dalla paesaggista Catherine Mosbach sono luoghi di vera poesia. 

Notevole il ponte Jacques Chaban Delmas, il più grande d’Europa (575 metri), che ha portato alla città il tocco di modernità di cui aveva bisogno. La struttura mobile, a sollevamento verticale, funge da punto di congiunzione tra la zona antica e il quartiere moderno, verde e conviviale, che sorge sulla sponda opposta della Garonna. Una zona di cui i bordolesi si sono rimpossessati con orgoglio, in seguito alla ristrutturazione delle banchine che costeggiano il fiume; durante il fine settimana, è la meta favorita dagli amanti delle passeggiate, della bicicletta. Il fiume ha ritrovato uno spazio non solo nella vita della città e dei suoi abitanti: imbarcazioni turistiche, tra marzo e novembre, effettuano crociere fluviali che partono da Bordeaux e fanno il giro di vigneti e campagne. Da aprile a ottobre, l’Office du Tourisme organizza escursioni in bici di 15 chilometri tra le vigne di Saint-Émilion, con pranzo in tenuta vitivinicola. Propone anche visite tematiche ispirate al vino. L’itinerario è online sull’app Cirkwi e suggerisce una dozzina di locali che propongono una formula “urban wine trail” che abbina vino e tapas della casa.