Opel Grandland GSe, una bomba ad alta ecologia

Opel Grandland GSe, una bomba ad alta ecologia

di Marco Coletto

La Casa tedesca del gruppo Stellantis propone un nuovo Suv ibrido e plug-in. Che innova profondamente il design del brand. E offre prestazioni da supercar. Con il minimo di CO2

Per tener vivo l’interesse, se non proprio la passione per le automobili, nel mezzo della transizione ecologica, c’è una tendenza importante, quella di offrire mezzi “verdi” ma che non siano poveri di prestazioni. Ovvero mixare l’anima buona ecologica con quella un po’ più diavolesca della velocità. Anche Opel è entrata in questo promettente mercato con un Suv dalle linee muscolari, il Grandland GSe, ibrido plug-in (ricaricabile con una presa di corrente) non ingombrante, lungo meno di 4,50, sviluppato sulla stessa buona base della Peugeot 3008. 


Il segreto della miscela tra l’anima “racing” e quella “green” si trova sotto il cofano: il motore 1.6 turbo a benzina da 200 CV è abbinato a un cambio automatico a otto rapporti e a due propulsori elettrici, uno per asse (quello anteriore genera fino a 110 CV, quello posteriore fino a 113 CV), che possono spingere autonomamente la vettura quando richiesto (a patto che la batteria sia stata ricaricata “alla spina”). Il risultato? Prestazioni (quasi) da supercar – 300 CV di potenza combinata e 520 Nm di coppia – unite a una grande efficienza: 235 km/h di velocità massima (135 km/h in modalità puramente elettrica), 6,1 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari e un’autonomia a emissioni zero che può arrivare fino a 63 km, usando l’acceleratore con prudenza.


Scattante in rettilineo, coinvolgente nelle curve: merito della taratura specifica dello sterzo, del telaio sportivo rinforzato, dell’ESP con una soglia di attivazione più alta per poter guidare in modo ancora più dinamico e degli ammortizzatori a molle più rigidi dotati della tecnologia Koni FSD (Frequency Selective Damping). Un sistema che privilegia il comfort, o l’agilità nel misto, regolando la risposta delle sospensioni in base alle condizioni del manto stradale e allo stile di guida.


Anche la dotazione rispecchia l’unione tra comodità e divertimento: fuori spiccano i vistosi cerchi in lega da 19” con design bicolore e taglio a diamante e il cofano nero (optional), mentre dentro troviamo sedili anteriori sportivi ed ergonomici certificati da AGR – un’associazione indipendente tedesca di esperti in postura – riscaldati (così come il volante) con supporto lombare ed estensione della seduta. Senza dimenticare il parabrezza riscaldato, il portellone ad apertura e chiusura elettrica, i fari matrix led e i numerosi assistenti alla guida, come il sistema di riconoscimento dei cartelli stradali, il monitoraggio dell’angolo cieco e il cruise control adattivo. 


Un crossover completo a trazione integrale ricco di grinta e tecnologia in vendita al prezzo di 55.000 euro. Una 4×4 moderna che riprende il nome storico GSe introdotto per la prima volta nel lontano 1970 dalla Opel Commodore, riproposto nel 1985 sulla Monza e utilizzato oggi anche dall’attuale Astra. Nel Novecento queste tre lettere significavano Grand Sport Einspritzung (“iniezione” in tedesco), ora Grand Sport electric. I tempi cambiano, le sigle (e in qualche modo le emozioni) per fortuna no.