Street art: Tvboy si sposa con Cupra

Street art: Tvboy si sposa con Cupra

di Alessandro Pasi

A Milano, al Cupra garage e poi in giro per l’Europa, sei opere dell’artista palermitano trapiantato a Barcellona

Una mostra in giro per le grandi città d’Europa. Ma che fino all’8 febbraio si può ammirare a Milano, al Cupra Garage proprio all’inizio di Corso Como, una delle strade della movida lombarda. Parliamo del Cupra City garage Tour, una serie di opere realizzate ad hoc da uno dei più rilevanti rappresentanti della Urban pop art, ovvero Tvboy al secolo Salvatore Benintende. 

Tvboy è nato a Palermo e da 13 anni vive a Barcellona. È un forte sostenitore della democratizzazione dell’arte attraverso il movimento della Urban Pop Art. Non a caso le sue opere sono realizzate sui muri delle città ed esprimono il suo spirito ribelle e anticonvenzionale, con l’obiettivo anche di risvegliare le coscienze di chiunque ammiri i suoi lavori. 


L’artista è entrato a far parte della CUPRA Tribe nel 2021 e condivide con il brand storia, valori e aspirazioni future. La città di Barcellona, dove pure Cupra è nata e viene prodotta, l’impulso come motore delle proprie azioni e la volontà di ispirare le nuove generazioni sono alcuni degli elementi comuni tra la Casa Spagnola e a Tvboy. 

Per celebrare questo legame, lo street artist ha realizzato sei opere statiche. In ciascuna di queste opere è possibile ritrovare personalità e simboli che richiamano CUPRA, tra questi, l’atleta e CUPRA ambassador Alexia Putellas, la cantante Rosalía ma anche l’elettrificazione, come presupposto per la creazione di una nuova mobilità, e la realtà virtuale. La settima opera, “viva”, è frutto della live performance tenutasi in occasione dell’inaugurazione della mostra e si completerà nel corso dei successivi appuntamenti della mostra itinerante in programma nei diversi CUPRA Garage di città europee come Barcellona, Berlino, Parigi, Madrid e Amsterdam. 


Ci ha detto Tvboy: “Questa iniziativa è un bellissimo progetto creato insieme al brand Cupra.  Non c’è da stupirsi: in fondo la mia è un’arte in transito, è un’arte che vive sulle strade, come anche i veicoli spagnoli”.