Breve ma ricco di esposizioni da non perdere: è il febbraio dell’arte

Sarà anche il mese più corto dell’anno, ma nell’arte si preannuncia essere un concentrato di novità e anteprime. Qualche esempio? Al museo MAN di Nuoro scopriremo le immagini di Berenice Abbott, fotografa americana che durante la Grande Crisi del 1929 decise di documentare le trasformazioni di New York, diventando una pioniera della street photography. Alla Triennale di Milano invece potremo immergerci nell’universo angoscioso degli artisti belgi Jos de Gruyter & Harald Thys, grazie alla loro prima mostra personale in Italia. E ancora, a Genova, Palazzo Ducale presenterà in anteprima italiana la produzione fotografica a colori di Elliott Erwitt. Ecco l’arte di febbraio.

Torino. The Institute of Things to Come. Bedwyr Williams – Echt
Dopo aver svelato i mondi distopici di Josh Kline ed Ed Atkins, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo prosegue la propria riflessione sulla rappresentazione del futuro nell’arte con il progetto The Institute of Things to Come, a cura di Ludovica Carbotta e Valerio Del Baglivo. Un osservatorio sul rapporto tra artista e società del futuro che si compone di quattro mostre personali, in scena da febbraio a settembre. Ad aprire la serie di esposizioni è l’installazione filmica Echt di Bedwyr Williams: l’artista britannico immagina il crollo delle istituzioni governative e bancarie, seguito dalla fine delle regole sociali esistenti e dall’inizio di una società dominata dal consumo smisurato. A regnare in questo mondo saranno alcuni accumulatori compulsivi di oggetti e spazzatura, rinchiusi all’interno di discoteche dismesse.

Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 9 febbraio al 26 marzo 2017

Nuoro. Berenice Abbott – Topografie
Negli anni 20 fu l’assistente di Man Ray, arrivando a ritrarre alcuni dei protagonisti dell’avanguardia letteraria e artistica europea come Jean Cocteau, Max Ernst e James Joyce. Poi l’amore per la fotografia urbana la portò a New York, a documentare le trasformazioni della città dopo la crisi finanziaria. Berenice Abbott è una delle fotografe più influenti del Novecento: le sue immagini, contenute nel celebre volume Changing New York (1939), rimangono ancora oggi una testimonianza della nascita della street photography. A ricordarla con la prima mostra antologica in Italia, a cura di Anne Miorin, è il Museo MAN di Nuoro, che presenta ottantadue stampe originali realizzate tra la metà degli anni Venti e i primi anni Sessanta.

Nuoro, Museo MAN, dal 17 febbraio al 31 maggio

Milano. Jos de Gruyter & Harald Thys – Elegantia
Percepire l’angoscia della routine e della vita contemporanea, affrontarla, rappresentarla. Gli artisti belgi Jos de Gruyter & Harald Thys inscenano le proprie paure attraverso opere candidamente tragiche: microcefali di civiltà indigene, personaggi bidimensionali dai volti cerei, ritratti ed esperimenti ceramici. Tutti a comporre un percorso sottilmente orrorifico attraverso la scultura, il disegno, il video e la scultura. A rivelare il loro lavoro è la Triennale di Milano, che con Elegantia, prima mostra personale della coppia di artisti in Italia, ne ricostruisce le visioni attraverso un percorso enigmatico e lisergico.

Milano, Triennale, fino al 19 marzo 2017

Genova. Elliott Erwitt – Kolor
I suoi scatti in bianco e nero hanno fatto la storia della fotografia del Novecento, fermando nel tempo accadimenti storici, frammenti di vita, personaggi della politica e dello spettacolo. Ma che ne fece Elliott Erwitt del colore? A rispondere è il Palazzo Ducale di Genova, che ospita la prima mostra in Italia dedicata alla produzione a colori del celebre fotografo. A caratterizzare gli scatti è la vita delle persone comuni, ritratte in alcuni momenti della loro quotidianità. Lo sguardo del fotografo è lo stesso, la commedia della vita emerge questa volta vivace, brillante. In mostra, 135 scatti selezionati da Erwitt stesso, che rivelano i suoi due più grandi progetti a colori, Kolor e The Art of Andrè S. Solidor.

Genova, Palazzo Ducale, dal 11 febbraio al 16 luglio 2017

Roma. [contemporary cluster #02 feat. mustafa sabbagh]
All’interno del suo nero si stagliano creature fantastiche e polimorfe, visioni violente e al contempo poetiche che sembrano giungere da universi paralleli. Un nero dalle mille sfumature, che partorisce una bellezza aliena che trascende i canoni estetici terreni. Lo spazio romano Contemporary Cluster presenta la serie fotografica Onore al Nero di Mustafa Sabbagh, fotografo italo-palestinese tra i più influenti della scena artistica internazionale, con un’esposizione che ne rivela la capacità di dare tridimensionalità al colore, rendendolo sensuale e carnale, quasi perverso. Un gioco di forme, sensazioni e colore orchestrato dalle immagini del fotografo, in perfetto equilibrio tra post-barocco e minimalismo scenico.

Roma, Contemporary Cluster, fino al 15 aprile