Bollicine, i consigli per Natale
(Credits: MarkSwallow/iStock) – 4 dicembre 2018

Bollicine, i consigli per Natale

di Aldo Fresia

Tre metodi classici e tre champagne: ecco gli spumanti che meritano di essere stappati

Gli spumanti sono un grande classico del Natale e delle feste e ogni anno vengono stappate milioni di bottiglie con le bolle. Abbiamo pensato di fornire sei consigli di assaggio: tre champagne e tre metodi classici italiani.

CHAMPAGNE E METODI CLASSICI
Per prima cosa un chiarimento: la definizione ‘champagne’ può essere utilizzata esclusivamente in riferimento a vini prodotti nella regione omonima e utilizzando solo alcuni vitigni specifici (i principali: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier). Il metodo di lavorazione è però analogo a quello dei metodi classici italiani: a grandi linee si tratta di utilizzare lieviti selezionati e zucchero per avviare all’interno di ogni bottiglia una seconda fermentazione, dopo la prima che trasforma il mosto in vino. Questa fase dura minimo 18-20 mesi, al termine dei quali vengono rimossi i residui e viene eseguito un rabbocco che riporta a livello il contenuto delle bottiglie.

Per approfondire, ecco la nostra guida al mondo delle bollicine.

METODI CLASSICI, 3 CONSIGLI

Mosnel – Franciacorta Pas Dosé Riserva 2008
Metodo classico ottenuto dalle migliori espressioni di Chardonnay (60%), Pinot Bianco (20%) e Pinot Nero (20%) della tenuta Mosnel, una delle aziende storiche della Franciacorta. Il vino ha riposato sui lieviti, all’interno delle cantine secentesche di famiglia, per 102 mesi. Il risultato finale è complesso, equilibrato, con una bella acidità che cede il passo a un corpo rotondo e persistente.

Berlucchi – ’61 Nature Millesimato 2011
Fra le aziende vinicole più famose d’Italia c’è sicuramente quella fondata da Guido Berlucchi, nome noto anche al di fuori degli estimatori delle bollicine. Il loro ’61 Nature Millesimato è composto per il 70% da Chardonnay e per il 30% da Pinot Nero, affina sui lieviti per almeno cinque anni e presenta un eccellente equilibrio fra mineralità e struttura. La guida del Gambero Rosso ha decretato che si tratta delle ‘migliori bollicine dell’anno’.

Ferrari – Perlé Nero Riserva
Anche qui siamo di fronte a una delle cantine più celebri d’Italia, che in questo caso si è misurata con il suo primo e unico Blanc de Noirs, cioè uno spumante bianco ottenuto dalla vinificazione di sole uve nere (per la precisione 100% di Pinot Nero) e poi lasciato sui lieviti per almeno sei anni. È un vino di elegante cremosità, con un perfetto equilibrio tra note fruttate e tostate e con una bella sapidità.

CHAMPAGNE, 3 CONSIGLI

Dom Pérignon – Vintage 2008 Chef de Cave Legacy Edition
Per onorare un nome blasonato come Dom Pérignon non potevamo che scegliere un’edizione limitata di qualità indiscussa: rende omaggio a una vendemmia straordinaria, quella del 2008, e al passaggio di consegne fra Richard Geoffroy e Vincent Chaperon nel ruolo di chef de cave (maestro di cantina). Fatto con 50% di Pinot Nero e 50% di Chardonnay, ha riposato sui lieviti per otto anni e vanta una straordinaria ricchezza olfattiva e gustativa.

Pannier – Egérie de Pannier Extra Brut Millésime 2006
51% di Chardonnay, 46% di Pinot Noir e una spruzzatina di Pinot Meunier che trascorrono un minimo di otto anni sui lieviti e regalano un vino ampio, ben strutturato e con una lunga persistenza. Una delle bottiglie più interessanti di una maison che è considerata fra le migliori produttrici di champagne, capace di offrire ogni annata uno standard qualitativamente molto elevato.

Charles Heidsieck – Brut Millésime 2006
Anche in quest’ultimo caso, abbiamo scelgo una casa vinicola che non sbaglia una bottiglia. Il Brut Millésime 2006 (50% Pinot Noir, 50% Chardonnay, 96 mesi sui lieviti) è frutto di un’annata caratterizzata da bella acidità: al naso è fresco e fragrante, in bocca dispiega un gusto minerale, cremoso, complesso e generoso.