Ginori 1735: cifra d’autore per fragranze d’ambiente

Ginori 1735: cifra d’autore per fragranze d’ambiente

di Filippo Bellini

Profumi d’ambiente dalla forte personalità interpretati dall’estro di Christian Tagliavini

Artista poliedrico, classe ’71, italo-svizzero, Christian Tagliavini dà volto alle prime fragranze per ambienti create dalla casa Ginori 1735. Sua è infatti la creazione di tre immagini che danno sembianze antropomorfe a tre diffusori per ambiente (Amazzone, Letterato e Seguace) che fanno parte di una più ampia collezione di ben otto personaggi declinati in tre profumazioni che impersonificano i protagonisti de La Compagnia di Caterina LCDC. Un’opera a sei mani: il design infatti è ideato da Luca Nichetto, mentre la scelta delle note olfattive per le fragranze porta la firma di Jean Niel.

La cifra di Tagliavini è riconoscibile. Nelle sue fotografie i soggetti sono pervasi da atmosfere oniriche, quasi fantastiche in uno stile che ricorda omaggi felliniani come nelle sue opere di Circesque. Riferimenti pure al costume rinascimentale, come in 1406 (e non solo), con un sapore a volte di contaminazioni etniche.

E così, anche per il progetto con la maison Ginori 1735 il riferimento all’epoca di Caterina de’ Medici è chiaro. Sia nei paesaggi vinciani su cui ergono le figure dai profili ben definiti, in netto contrasto con il panorama, che rievocano un’influenza dal sapore dechirichiano che tanto si rifà al Rinascimento. 

Le sue opere affondano le radici in un passato cinquecentesco, ma vivono nella contemporaneità del mezzo fotografico e lo stile è atemporale perché comprensivo di più elementi. Antico e attuale insieme impediscono la puntualizzazione temporale tanto da non aver nulla da invidiare a opere di taluni artisti digitali. Un percorso ondivago in un eterno rimando e richiamo. 

IL RINASCIMENTO COME FONTE DI ISPIRAZIONE

Da dove è partita la sua ispirazione per la collaborazione con Ginori 1735? 

Mi sono ispirato molto alla manifattura e alla materia, alla lavorazione e alle sculture. Inoltre il fatto che la Ginori 1735 mi abbia dato carta bianca sin da subito, mi ha permesso di sentirmi libero nella realizzazione di questa mini serie e sentirla mia. Gli oggetti che mi sono stati presentati sono dei manufatti, presentavano già dei volti. Mio era il compito di umanizzarli, di renderli dei personaggi miei, trasformare gli oggetti in soggetti e farli partecipare a una storia, che è il viaggio de La Compagnia Di Caterina. Il processo creativo è iniziato con degli schizzi e poi la progettazione fin nei minimi dettagli per creare un insieme unico e personalizzato.

Amazzone

Che ruolo ha avuto la cultura rinascimentale per la collaborazione con Ginori 1735?

Il Rinascimento mi ha attratto fin da ragazzo. Già mentre lavoravo a 1503 e facevo ricerche, mi sono incuriosito e ho deciso di esplorare più in dettaglio con questo tipo di iconografia. Andare così indietro nel passato è un viaggio nel tempo. Il tema del viaggio quindi diventa il fil rouge del progetto di LCDC, La Compagnia Di Caterina. Viaggio però che prende i suoi tempi. Infatti la mia è una fotografia lenta. Per realizzare queste tre immagini ho impiegato circa cinque mesi. Assomiglia più a un dipinto che a uno scatto fotografico in studio.

La sua cifra è la scelta di modelli non convenzionali. Anche con Ginori 1735?

Da quando ho iniziato a ritrarre utilizzando il mezzo fotografico, ho cercato diverse espressioni della bellezza. Per me è stato fin da subito importante il carattere, la storia che il soggetto racconta, la sua unicità. Con Ginori 1735 ho osservanto il carattere del soggetto e creato la scena e gli abiti ad hoc dei miei personaggi. 

L’attenzione iconografica nella ricerca di costumi e colori è meticolosa. Come sono stati creati gli abiti dei protagonisti?

Tutti gli elementi delle scene sono studiati, disegnati e realizzati ad hoc, nulla è stato post-prodotto in CGI (computer-generated imagery), i personaggi e il loro corredo sono reali.Per tutti i miei progetti, ho disegnato ogni singolo particolare personalmente. Ho realizzato le scenografie e tutti i dettagli. Con le tecnologie moderne ho potuto costruire i miei personaggi. Ma erano nudi, quindi bisognava vestirli. Ho pensato e disegnato i costumi dei tre viaggiatori e, con l’aiuto di una sartoria teatrale di Milano, abbiamo iniziato assieme a confezionarli, usando molti tessuti pregiati che richiamassero l’epoca, senza che fossero ricostruzioni storiche.

Letterato

Quale elemento di ogni foto dichiara il legame tra la sua fotografia e la fragranza per ambienti Ginori 1735? 

I rimandi alle fragranze sono presenti ma non ostentati. Quando li ho immaginati si sono inseriti in modo spontaneo e in armonia con il gesto o la posa che richiama l’iconografia medicea.

Per la creazione delle sue opere sceglie tre specifici personaggi su otto: L’Amazzone, Il Seguace e Il Letterato. Perché?

Dovendo scegliere tre personaggi a istinto ho individuato L’Amazzone, Il Letterato e Il Seguace perché mi davano modo di raccontare delle storie e formare un trittico con immagini che possono funzionare armoniosamente, ma capaci di vivere anche singolarmente.

Le tre figure sono in qualche modo più rappresentative delle altre per le tre fragranze esclusive, Orange Renaissance, Black Stone e Purple Hill?

Lo sviluppo dei personaggi e dei loro ritratti è stata una progressione. Lentamente sono sceso nell’individualità dei caratteri e ne ho cercato le peculiarità che potevano distinguerli. Durante lo studio di preparazione, i riferimenti alle fragranze si sono inseriti in modo naturale nella scena perché facevano parte del racconto e del viaggio di questa compagnia.

Light My Fire è l’evocativo filo conduttore dei protagonisti della collezione. Qual è l’elemento che lo rappresenta?

La fotografia, il potermi esprimere per immagini, raccontare storie. Per me tutto questo è una passione, un fuoco, una necessità. L’incontro con Ginori 1735 ha alimentato questa mia passione mi ha dato modo di esprimermi e così ho inserito nelle immagini dei rimandi al fuoco, nelle forme o nei colori.

Qual è stato l’aspetto più complesso da sviluppare in questo progetto?

La realizzazione materiale dei personaggi, le proporzioni e le forme nonché lo studio delle soluzioni tecniche per le riprese foto e video.

Seguace

Racconta di essersi divertito molto a sviluppare questo progetto. Qual è l’elemento che più di altri ha amato trattare: la ricerca, la composizione, la creazione o i ritocchi finali che danno compiutezza all’opera?

Direi tutto: dai primi bozzetti alla post produzione. Amo molto la parte della ricerca e lo studio delle soluzioni tecniche che sono diverse per ogni progetto che affronto. Cerco sempre di avere degli stimoli nuovi e delle nuove sfide, non rimango a lungo nella zona di comfort per non annoiarmi.

Che valore ha per lei la profumazione di un ambiente?

Ogni mio lavoro ha per me una sua profumazione, un ricordo olfattivo che lo caratterizza e ne evoca il periodo di lavorazione. Naturalmente è un aspetto molto personale. Nella collaborazione con Ginori 1735, so che chi fruirà l’immagine potrà ritrovare le stesse profumazioni che mi hanno ispirato e accompagnato durante la lavorazione. I profumi possono molto rapidamente e profondamente proiettarci in una dimensione che va oltre il luogo in cui li percepiamo. Un viaggio intimo del tutto soggettivo.