I benefici della meditazione per non arrivare ad agosto in burnout

I benefici della meditazione per non arrivare ad agosto in burnout

di Alice Rosati

Raggiungere uno stato di massima consapevolezza e contemplazione abbassa il cortisolo, l’ormone dello stress, e stimola la capacità creativa insita in ognuno di noi. Ecco come meditare per liberare la mente

Non importa l’età, è sempre un buon momento per iniziare a meditare. La meditazione aiuta a regolare i principali ormoni, migliora il benessere generale dell’organismo e rende più longevi. Ma soprattutto combatte lo stress. Basta praticarla per qualche minuto al giorno, anche sotto forma di respirazione consapevole per riequilibrare il proprio stato emotivo. 

La differenza tra meditazione e mindfulness

Mindfulness significa piena consapevolezza mentale, è una pratica che ha come obiettivo la concentrazione sul momento presente in maniera non giudicante. Uno stato mentale che genera accettazione, impedisce alla mente di vagabondare con i pensieri e che consente di non lasciarsi scalfire dalle emozioni che vanno e vengono. La mindfulness, però, non è meditazione. Possiamo dire che è il suo preludio, perché con la meditazione vera e propria si giunge a uno stato superiore di coscienza i cui benefici sulla salute sono stati dimostrati scientificamente. 

I benefici della meditazione

Come spiega Daniel Lumera, biologo naturalista ed esperto in scienze del benessere, nel suo ultimo libro ’28 Respiri per cambiare vita. Come raggiungere una mente illuminata’ (Mondadori), la meditazione e la corretta respirazione consapevole hanno un effetto positivo sul sistema immunitario, liberano la mente da pensieri ed emozioni negativi, mantengono in equilibrio il sistema ormonale e lavorano sulla neuroplasticità del cervello.

In particolare, la meditazione aumenta la serotoninina, conosciuta come il neurotrasmettitore della felicità, contrastando lo stress. Riduce il cortisolo, l’ormone che accelera l’invecchiamento. Nel 2021, una scoperta del Max Plank Institute for Human Cognitive and Brain Science di Lipsia ha evidenziato che bastano sei mesi di meditazione per ridurre la quantità di cortisolo del 25%. La meditazione aumenta le endorfine, i neurotrasmettitori responsabii della sensaizone di felicità e di gioia. Anche l’attività sportiva come la corsa può portare alle stesse sensazioni di appagamento. Ma se la corsa spesso può provocare una sorta di dipendeza da questo stato di euforia, la meditazione consente di ottenere lo stesso risultato senza andare in astinenza. Abbassa il cortisolo e aumenta l’ormone della crescita rallentando il processo d’invecchiamento. Inoltre, supporta la normale produzione di melatonina migliorando la qualità del riposo. 

Gli stati di meditazione

La meditazione porta a uno stato superiore di coscienza che influisce positivamente sulla mente. Secondo le tradizioni antiche, prima di accedervi si passa attraverso altri stati. Il primo è il Dharana, che implica l’uso consapevole dell’attenzione per eliminare ogni forma di distrazione mentale: interna, come i pensieri o i desideri, ed esterna, distaccandosi dalla percezione degli organi di senso. In questo modo lo stato di Dharana supera la dualità tra l’individuo e l’oggetto percepito, e la mente diventa una cosa sola con la natura dell’oggetto contemplato. Come quando si è talmente presi da una scena di un film che ci si identifica con le immagini illusorie. 

Il Dhyama è il passo successivo di concentrazione assoluta senza distrazioni che corrisponde a un vero stato di meditazione. Il Samadhi rappresenta il culmine del processo meditativo e prevede di far cadere l’ultima illusione della mente: l’io che genera sempre separazione. Quando cade questa natura soggettuva della mente, si accede alla vera sorgente per divenire pura coscienza e beneficiare del potere della meditazione. 

La meditazione incentiva la creatività

Meditare ha un potere rigenerativo anche sul lavoro perché riduce lo stress e incentiva il processo creativo, aiutando a riconnettersi con la propria fonte creativa. Come spiega Lumera: ‘La creatività è l’espressione più pura della nostra natura, è una caratteristica innata dell’essere umano e si può allenare, liberandosi dalle sovrastrutture della mente. Una mente creativa alimenta la curiosità, è capace di vivere nel presente e di sviluppare visioni per il futuro attingendo alla fonte della creatività. 

La meditazione da provare

La meditazione della gratitudine

Il programma Gratitudine: la via della Felicità disponibile sull’app Petit BamBou è stato ideato da Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta ed istruttrice di mindfulness. A livello neurofisiologico la gratitudine attraverso la meditazione attiva alcune aree della corteccia prefrontale responsabili dei meccanismi della consapevolezza, del piacere e della capacità di relazione. Il nuovo programma è composto da una serie di esercizi e meditazioni che consentono di accogliere e riconoscere gli avvenimenti positivi. Le pratiche di meditazione di consapevolezza permettono di entrare in contatto con le dimensioni complementari del ricevere e del donare. Aiutano inoltre a sviluppare la gratitudine anche quando ci si trova di fronte a esperienze complicate.

Immersi nella natura: Mindful.Latemar

Alle pendici del Latemar, in Val D’Ega nel cuore delle Dolomiti, a partire dal 7 luglio partirà il primo sentiero immersivo di mindfulness con 18 esercizi guidati da Thomas Bernagozzi, psicologo e istruttore di Mindfulness. Un’esperienza che invita a rallentare e respirare per ritrovare l’equilibrio e la capacità di direzionare l’attenzione.
Il percorso può essere praticato in autonomia scaricando l’apposita app gratuita oppure di persona, con partenza dalla località Obereggen. Servono tappetino, auricolari e cellulare carico. Info: www.mindful.latemar.it