Dalla tendenza che si diffuse durante gli anni 20 fino all’isola di Zanzibar: quest’estate le fragranze raccontano il continente africano in tutte le sue mille sfaccettature. Solo per veri intenditori

Il Continente Nero, pieno di fascino e di storie, di culture che si incontrano e scontrano. Il “mal d’Africa” ha colpito sempre moltissime persone, profumieri compresi che raccontano con le loro creazioni queste terre lontane. Misteriose e opulenti, queste fragranze non sono per chi cerca aromi delicati ma, al contrario, sono perfetti per coloro che non vogliono passare inosservati, scegliendo tra spezie e aromi intensi.

Atmosfere africane
L’Africa, in tutte le sue mille sfaccettature. Ben Gorham di Byredo, per creare Bal d’Afrique si è lasciato ispirare da una corrente artistica che travolse la Parigi degli anni 20, quando l’Africa e il suo ritmo influenzò musica, arte e cultura francesi. All’interno un mix di note tra il neroli e il gelsomino assieme alla calendula africana e al legno di cedro. La fragranza Afropolis di Roads è, invece, una delle quattro di una collezione che vuole raccontare l’evoluzione che tanti paesi africani stanno vivendo, l’energia delle nuove generazioni e dei nuovi artisti. Le note sono di legni, di muschi e di vetiver, note marine assieme anche all’ambra.

Antiche civiltà
Panacea di tantissime culture, l’Africa è considerata da molti come la culla dell’umanità. Amir di Tonatto è un omaggio all’Egitto e al suo passato. L’ingrediente chiave è la mirra, l’essenza usata da sempre dalla nobiltà, esaltata da incenso e ambra. Alla quasi leggendaria città di Timbuktu, centro commerciale nevralgico fino al ‘500, è invece ispirato l’omonimo profumo di L’Artisan Parfumeur. La fragranza trae ispirazione dal “wusulan”, rituale usato dalle donne del Mali per profumare corpo e capelli, armi per sedurre. Le note estremamente intense hanno un sentore affumicato, come il legno di papiro, l’incenso, il patchouli. Il risultato è quasi narcotico.

Safari in Africa
È tra le maggiori attrazioni, tra le terre dei Masai, tra antichi rituali e la natura più incontaminata. Bouquet Massaï di Pierre Guillaume – Collection Parfumerie Generale ricrea il tramonto che colora la savana, la freschezza della sera con peonia e magnolia, il sandalo per rendere tutto più vellutato, i legni che bruciano e il caro karoundé, balsamo locale. In African Leather di Memo poi, note calde e note fredde si alternano come le atmosfere africane, tra spezie, oli, cumino, patchouli, oud, muschi, vetiver.

Le isole
Attorno al continente tante isole e arcipelaghi, due su tutti: Madagascar e Zanzibar. Là in fondo, quasi alla fine dell’Africa, il Madagascar è un vero e proprio giardino grazie alla straordinaria varietà di flora presente. Majaina Sin di The Different Company è il diario di viaggio di Emilie Coppermann, creatrice della fragranza, sull’isola “in capo al mondo” come l’ha definita. Una selezione di materie prime locali, tra cui l’estratto di vaniglia bourbon e la cannella, distillata direttamente dalla corteccia. A questa terra si ispira anche Madagascan Jasmine di Grandiflora, con il gelsomino dell’isola, un leggero sentore di banana e accordi verdi e acquatici che ricordano l’Oceano Indiano. L’azzurro del mare cristallino e del cielo infinito, che colora il flacone di Oud Zanzibar di Blend Oud, fragranza acquatica con note di magnolia, gelsomino e un sentore di spezie.