Frutto e legno: il primo più fresco e leggermente marino, il secondo più morbido, rotondo e boschivo. Il cedro è la nota trasversale da scegliere questo autunno

Frutto o legno? Dal cedro si estraggono due ingredienti differenti, che hanno rese molto diverse nella piramide olfattiva e che, quindi, danno vita a creazioni adatte ad ogni gusto. Fresco, agrumato e leggero il primo, più intenso, virile e stimolatore di ricordi il secondo. Icon vi racconta le differenze e, in gallery, una selezione di 10 profumi da uomo da scegliere questo autunno.

Cedro, il frutto
Il suo profumo è associato solitamente al clima più caldo ma, in realtà il cedro matura in inverno così come tutti gli agrumi. La sua freschezza però nella profumeria lo ha reso uno degli ingredienti tipici delle fragranze estive soprattutto perché, a differenza di limone, bergamotto e arancia, ha una nota leggermente asprina-salata che ricorda il mare
Benché la coltivazione di questo frutto sia diffusa in differenti aree del mondo, la qualità migliore è quella calabra, tant’è che molti nasi si recano su quella che è chiamata la Riviera dei Cedri, in particolare a Santa Maria del Cedro in provincia di Cosenza, proprio per acquistare questa materia prima.
Chiamato dagli antichi “mela d’oro”, dal frutto si ottiene poi, attraverso la distillazione a vapore, l’olio essenziale utilizzato nelle fragranze. Carico di molti valori simbolici, tanto il legno quanto il frutto, sono citati nelle sacre scritture e ancora oggi sono molto utilizzati in riti religiosi; in modo particolare, la qualità Liscio di Diamante è particolarmente ricercato dai rabbini tra luglio e agosto per la festa di Sukkoth.

Cedro, il legno
Nobile e antichissimo, l’albero del cedro è presente nell’Antico Testamento come simbolo di forza e longevità. Originario dell’area del Maghreb, gli antichi egizi sono stati i primi a estrarre, in maniera rudimentale, l’olio dalla sua corteccia utilizzandolo poi come anti-età. Nella profumeria sono due le qualità oggi usate: il cedro Atlas e quello della Virginia.
Il primo è presente in Algeria, Marocco e Tunisia e le piante possono raggiungere anche i duemila anni di vita. Dalla sua corteggia e dalla segatura sono ottenute due sostanze differenti, da dissoluzione in alcol si ottiene un’assoluta che è considerata nota di fondo, in quanto fissa la fragranza sulla pelle, e ha un aroma legnoso che ricorda i boschi e gli alberi appena tagliati. La seconda materia prima è, invece, un olio essenziale ricavato per distillazione in corrente di vapore ed è molto più balsamico e secco.
Il cedro della Virginia, invece, è uno degli alberi simbolo degli Stati Uniti e da esso si ricava un olio essenziale che ha un sentore più morbido e dolce, lasciando percepire poi un sentore più boschivo.

Una curiosità da sottolineare: il legno di cedro ha una caratteristica particolare, infatti stimola la memoria e il suo aroma riporta alla mente l’infanzia e le giornate trascorse sui banchi di scuola, per il suo profumo molto simile a quello delle matite.

Per chi, per quando. Il cedro, che sia frutto o legno, è un ingrediente molto trasversale, le note sono talmente differenti che piacciono a tutti e si adattano ad ogni esigenza e stagione. In autunno, si accompagna a note olfattive più intense, come l’incenso e l’oud, così da sottolineare il lato più balsamico del legno, oppure a quelle più fresche, prime fra tutte gli agrumi e il basilico, per ricordare le giornate calde appena passate.