Sconfiggere l’insonnia: 5 miti da sfatare secondo la scienza

Sconfiggere l’insonnia: 5 miti da sfatare secondo la scienza

di Francesco De Nicola

Ecco i falsi miti da sfatare sul sonno secondo la scienza e quali sono le buone abitudini da seguire per ritrovare il “sonno perduto”

Non è un mistero: dormire bene è fondamentale per il nostro benessere generale. Spesso, però, ci troviamo a dover fare i conti con un nemico invisibile, ma estremamente pervasivo: l’insonnia. Ecco alcune credenze (errate) da sfatare secondo la scienza e cosa fare per avere un sonno davvero rigenerante.

1. “Più ore a letto, meglio è”

Sei convinto che trascorrere più tempo a letto sia la chiave per una buona notte di sonno? Purtroppo, non è proprio così! Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Sleep, la qualità del sonno è più importante della quantità. Passare troppo tempo a letto potrebbe addirittura peggiorare l’insonnia. Quindi, anziché prolungare il tuo tempo a letto, fissa un programma regolare e rispettalo.

2. “Il sonno può essere recuperato nel fine settimana”

Sì, tutti amiamo dormire fino a tardi nel fine settimana, ma recuperare il sonno perso durante la settimana in due giorni non è una soluzione duratura. Ricerche recenti dimostrano che questo approccio può avere effetti negativi sulla salute a lungo termine. La coerenza nel tuo programma di sonno è cruciale, quindi cerca di mantenere un orario fisso anche nei giorni liberi.

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3. “Gli anziani hanno bisogno di meno sonno”

Il mito che con l’invecchiamento si necessiti di meno sonno è diffuso, ma la realtà è più complessa. Le esigenze di sonno variano da persona a persona, indipendentemente dall’età. Uno studio condotto dal National Sleep Foundation sottolinea che gli anziani potrebbero avere difficoltà a mantenere il sonno profondo, ma hanno ancora bisogno delle stesse ore di sonno di un adulto più giovane. Non sottovalutare l’importanza di un buon riposo indipendentemente dall’ età!

4. “Il sonno profondo è il migliore”

Il sonno profondo è importante, ma concentrarsi solo su di esso è un errore comune. La rivista Journal of Neuroscience Research afferma che tutte le fasi del sonno hanno benefici specifici per il corpo e la mente. Non trascurare il sonno leggero e il REM, in quanto sono essenziali per la memoria, la concentrazione e il benessere generale.

5. “Gli aiuti per il sonno sono la soluzione definitiva”

Le pillole per dormire e gli aiuti per il sonno non risolvono il problema alla radice. Tali soluzioni possono avere effetti collaterali e dipendenza. È meglio adottare approcci naturali come la meditazione o la gestione dello stress per migliorare la qualità del sonno a lungo termine.