Nel Chianti, sei cantine vinicole aprono le porte all’arte contemporanea

Vino e arte: da sempre, un fecondo sodalizio. A ricordare l’antico intreccio è la seconda edizione di Art of The Treasure Hunt, evento che per tutta l’estate trasformerà sei cantine del Chianti in un palcoscenico ‘diffuso’ per l’arte contemporanea internazionale.

L’obiettivo è quello di creare un percorso eno-artistico dedicato all’eccellenza vinicola e artistica: un Grand Tour – questo il titolo dell’edizione di quest’anno – alla scoperta di cantine storiche, opere d’arte e installazioni site-specific. Tra gli artisti in esposizione, alcuni dei nomi più influenti di ieri e di oggi, come Jan Fabre, Jannis Kounellis, Robert Wilson, Laura Lima, Kiki Smith e Not Vital.

Fino al 30 ottobre sarà possibile ammirare le loro opere nella cornice delle cantine di Colle Bereto, Castello di Brolio, Felsina, Villa di Geggiano, Castello di Volpaia e Borgo San Felice.

Protagonista del Castello di Brolio, sede della cantina più antica d’Italia, è l’artista svizzero Not Vital con le sue sculture floreali; a Colle Bereto l’opera di Jannis Kounellis è affiancata dall’installazione The man who measures the clouds di Jan Fabre, oltre che dalle sculture dell’americana Kiki Smith e della brasiliana Vivian Caccuri, mentre Massimo Listri mostrerà la serie di scatti Ritratti di ferro e il brasiliano Cabelo presenterà un’opera creata appositamente per l’evento.

Gli spazi della cantina Felsina saranno invece dedicati alla scultura La Traviata di Bob Wilson, esposta anche presso l’Acropoli in occasione dell’edizione ateniese di Documenta14 – Learning from Athens, insieme all’opera Untitled (Danaus plexippus) dello svedese Henrik Håkansson, a quelle del media artist Gabriel Kuri e all’installazione di Michele Spanghero, considerato uno degli artisti emergenti più talentuosi del momento.

La cantina di Castello di Volpaia ospiterà le fotografie del brasiliano Bruno Bralfperr, mentre Borgo San Felice accoglierà gli scatti di Hrair Sarkissian, vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per la sua partecipazione al padiglione dell’Armenia nel 2015, oltre alle opere del visual artist brasiliano Cabelo e tre lavori di Laura Lima, che nel 2018 presenterà un’installazione site specific per Fondazione Prada.

Cuore dell’arte emergente sarà invece la Villa di Geggiano, in cui sarà possibile scoprire tre nomi “caldi” dell’arte contemporanea brasiliana – Jarbas Lopes, Laura Lima e Rodrigo Torrres – insieme alle opere delle polacche Agnieszka Brzezanska e Alicja Bielawska, della tedesca Janine con Thüngen e dello svedese Henrik Håkansson.

A nascondersi dietro il progetto è Luziah Hennessy, nota mecenate e collezionista d’arte (è la H del gruppo LVMH), che ha lanciato Art of The Treasure Hunt nel 2016 e che commenta così la sua idea: “Le cose belle della vita sono fatte per essere condivise. Portare l’arte contemporanea in luoghi ricchi di storia come il Castello di Brolio mi ha resa felice, spero che faccia questo effetto anche ai visitatori dell’evento”. A curare le esposizioni è invece Kasia Redzisz, senior curator alla Tate di Liverpool.