Gaetano Pesce, l’eclettico artista che ha conquistato la Milan Design Week 2023

Gaetano Pesce, l’eclettico artista che ha conquistato la Milan Design Week 2023

di Digital Team

Scopri le opere uniche e sorprendenti di Pesce che hanno conquistato il pubblico internazionale alla Milan Design Week 2023

Come ogni anno, a fine Salone, si fanno i conti, si stilano le classifiche. I numeri sono da record: 307.418 le presenze (+15% rispetto al 2022, in sei giorni, da 181 Paesi); oltre 2.000 i brand espositori, (il 34% esteri da 37 Paesi, tra cui 550 giovani designer da 31 Paesi e 28 Scuole e Università di design da 18 nazioni differenti). Dice molto quel 65% di buyer e operatori di settore provenienti dall’estero. La Cina è tornata a essere il primo Paese dopo l’Italia, seguita da Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna con Brasile e India a pari merito. E le classifiche? Beh, se vogliamo proclamare un vincitore, allora è facile, perché è difficile non concordare sulla schiacciante vittoria di Gaetano Pesce che, a 83 anni, ha sbancato con mostre, installazioni, talk, dimostrando una vitalità e un vitalismo assoluti, alimentati (lo si vedeva a colpo d’occhio) dai tributi dimostratigli. 


Bottega Veneta

Figura la cui creatività non rientra nelle categorie tradizionali, Pesce fonde e confonde discipline come scultura, pittura, architettura, design per creare nuove, inattese prospettive, lavorando con la grande industria seriale per creare pezzi che si distinguono per la loro unicità, usando materiali tecnologici per creazioni giocose e pseudo infantili. A volte ci si chiede se ci è o ci fa, ma poi guardi le cose che realizza, il boom di colori, e allora non importa, va bene così, ed evviva che c’è un Gaetano Pesce in mezzo a tanto beneducato conformismo. Così, mentre da Luisa Delle Piane continuava la mostra di pelli industriali (grandi ‘dipinti’ in morbida resina poliuretanica) È bello continuare e veniva presentata Gaetana Lamp, nuovo progetto in esclusiva per la galleria e prodotto nel workshop di NYC, poco distante, in Triennale, Everything Is Gonna Be Alright  ripercorreva la fruttuosa collaborazione tra Pesce e lo storico marchio di imbottiti Meritalia, tornato (finalmente) a farsi sentire.


LUIGI (O MI AMATE VOI)

E a proposito di storia, Bottega Ghianda ha rieditato la libreria Luigi (o mi amate voi), ideata negli anni Ottanta: una struttura portante, da fissare a parete, realizzata in massello di faggio tinto nero satinato con preziosi elementi modulari unici, di varia misura e ribaltabili (diventano scaffali) realizzati in resina variamente coloratae retrolluminata. Se siete collezionisti, trovate l’originale da Luisa Delle Piane. La folla comunque, rimanendo in zona centro, ha fatto da subito la coda in Montenapo per l’installazione Vieni a vedere, da Bottega Veneta la cui boutique era stata trasformata da Pesce in una grotta(le cose più sono spettacolari e più ci va a nozze, qualcuno ricorda la sua installazione di pizza in Triennale, anni fa?) con,al centro, le due borse My Dear Mountains e My Dear Prairies, ovviamente disegnate e customizzate in limited edition da Pesce. 


Cassina

Del resto, squadra che vince non si cambia, considerato il successone che sempre con Bottega aveva riscosso con le 400 le sedute in resina Come stai?: 400 pezzi unici, sedute tutte uguali, ma allo stesso tempo ognuna con un decoro diverso. Per concludere, a dire quanto le cose scontate non facciano per lui, c’è il paravento in soli nove esemplari che Pesce ha realizzato per un marchio di grandi numeri quale è Cassina. È il paravento Risacca (ne abbiamo già accennato, ma in questo contesto prende un’altra dimensione), mix di pittura con resina (ovviamente) e tecnologia perché Il trittico di pannelli riproduce il suggestivo suono delle onde tramite una cassa Bluetooth posizionata in uno dei sei basamenti in ottone brunito. Last but not least, B&B Italia, sempre in via Durini, 30 metri dopo, presentava la versione gold della Up 5 e 6, il primo vero hit di Pesce targato 1969