Oltre il design nel Fuorisalone 2023

Oltre il design nel Fuorisalone 2023

di Paolo Lavezzari

Indirizzi curiosi fra progetti, installazioni, mostre d’arte e altro per considerare il mondo del progetto da un punto di vista leggermente diverso, magari più artistico, ma sempre nel nome della creatività

Tutto è progetto: è una frase che si usa spesso e, tutto sommato, ha un bel fondo di verità. Se qualcuno non è del tutto convinto, dia un’occhiata a quel che accade durante la settimana del Salone del Mobile di Milano, ormai MDW (Milano Design Week) e se ne faccia una ragione. Insomma design ovunque, ormai da anni e per un pubblico che continua a crescere. Ma qui vogliamo segnalarvi alcuni eventi che può tornarvi utile visitare quando la bulimia da progetto è oltre il livello di guardia. Sono dunque anche questi  eventi, mostre che abbiamo scovato lungo i classici percorsi della MDW, luogo però dove ‘tirare un respiro’ per  considerare il mondo del progetto da un punto di vista leggermente diverso, magari più artistico, ma sempre nel nome della creatività. E per cominciare coi grandi nomi, una capatina va fatta alla Fondazione Castiglioni (piazza Castello 27) per la mostra che i figli Carlo e Giovanna Castiglioni hanno inventato, Fa ballà i man, il Design dei Castiglioni guardato con mano: 42 realizzazioni dei celebri fratelli in cui la mano è complice del progetto; insomma, un invito a sperimentare, a guardare gli oggetti in modo diverso, con la lentezza e la cura della mano, del tatto, per indagare meglio gli aspetti funzionali e pratici.


Lampada Gibigiana con giornale Flos Achille Castiglioni- Fondazione Achille Castiglioni

Sempre in centro città ancora qualche indirizzo non distante. Il primo è Building, in via Monte di Pietà 23 (a ridosso del fatidico Quadrilatero della Moda) dove fino al 17 giugno la retrospettiva Aldo Mondino. Regole per l’inganno ripercorre con quaranta opere fra dipinti, disegni, sculture e installazioni realizzate tra il 1963 e il 2003, le tappe fondamentali dell’indagine di un artista mai omologato, sempre ironico e trasgressivo, che ha messo costantemente in discussione i dogmi estetici che si sono succeduti sin dagli anni Sessanta. 

Ancora in centro storico. Le 5 Vie è ormai da anni uno dei compound più frequentati della MDW. Praticamente ogni portone è un indirizzo dove curiosare; tra tutti, due segnalazioni, la prima è da Alberto Levi Gallery, Via San Maurilio 24, dove il tappeto d’autore è di casa da sempre. Da vedere, anche perché è impossibile ignorarle, le ultime realizzazioni del tedesco Jan Kath. A due passi, Osanna Visconti apre le porte del suo nuovo atelier in Via Santa Marta 13 con una serie di mobili-scultura ispirati alla natura. Ma è anche fuori dai grandi giri che si possono trovare cose curiose e interessanti. Per esempio, in direzione Navigli, dove, alla libreria Corraini, via Savona 17/5 (in piena Zona Tortona, ci capitate anche se non volete, proprio dietro al Base, Superstudio etc) viene esposto un curioso, intelligente, spiritoso progetto di Bruno Munari.


Gilet Munari 1992/2023

Si tratta della riedizione numerata e su misura di un gilet che giusto 30 anni fa il designer milanese aveva ideato come espositore per libri d’arte tascabili. Tante tasche, con formati diversi per ospitare diversi libri, e tanti tessuti, in texture e tonalità differenti che danno al tatto sensazioni ed esperienze diverse. Moda, arte, progetto, editoria tutto è connesso (lo dicevamo all’inizio), se fatto in modo intelligente. L’edizione 2023 nasce poi da un bel progetto sostenibile e circolare: come sarebbe piaciuto a Munari. Navigli fortissimamente Navigli: nel nome di Azimut Yachts The Sea Deck è un’installazione galleggiante (un anello, per la precisione) per una passeggiata a piedi nudi sull’acqua –un  quasi I remember dei Floating Piers di Christo sul lago d’Iseo, qualche anno fa. Firmano il progetto AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi. 


Azimut The Sea Deck Sketch @ Nicholas Bewick – AMDL CIRCLE

Ancora un paio di suggerimenti, uscendo decisamente dai luoghi più frequentati. Il primo indirizzo è Assab One, (Via Assab 1) tra via Padova e viale Palmanova; è un indirizzo noto a chi segue l’arte contemporanea e il design ed è, in questa occasione dove Giacomo Moor, raffinato designer del legno, presenta Design for communities, una collezione di arredi disegnati e realizzati per il dormitorio e il refettorio di Mathare, uno degli slum più grandi di Nairobi. La realizzazione di panche, tavoli e letti si è svolta insieme ai ragazzi del luogo, senza macchinari complessi, ma usando scalpello, squadra e matita come unici strumenti. Il tema dell’incastro, solitamente associato a tecniche complesse di ebanisteria, è stato reinterpretato in una logica di semplificazione produttiva.


Mendini M77 Ph. Lorenzo_Palmieri

Tra le zone ’emergenti’ che maggiormente si stanno distinguendo nelle più recenti MDW, quella di  Porta Venezia va segnalata per la qualità delle presenze e delle proposte. La conferma del trend arriva puntuale quest’anno. Tra i tanti eventi va segnalato Merging and Emerging, organizzato da Movimento, galleria nomade di collectible design, nei quattro piani del Domingo Building, in via Sirtori 25 e, sempre in via Sirtori, al numero 6, negli spazi di  Domingo Ground – open innovation di Domingo. È la sesta mostra ‘fisica’ di Movimento, sempre con una forte attenzione ai nuovi marchi, progetti e ai designer indipendenti, con alcuni dei migliori talenti emergenti di tutto il mondo, Americhe e Australia incluse, oltre al lavoro di creativi già affermati.


Movimento, Nemesi

L’ultima tappa (almeno per ora..) è la mostra L’Età dei Metalli, presso M77 Gallery, in via Mecenate 77, dedicata alle opere che Alessandro Mendini ha realizzato confrontandosi con i più svariati metalli. Esposti oltre 55 pezzi di cui alcuni straordinari inediti per ricordare e scoprire la visione mendiniana del progetto come arte e dell’arte come progetto.