Zanotta: la chaise longue Maggiolina by Marco Zanuso

Vedi una poltrona e pensi subito “bella! Finalmente una cosa nuova che non è l’ennesima variante di qualcosa già visto e rivisto”. Poi guardi meglio e scopri che ha giusto compiuto 74 anni. Potenza del bel progetto che non invecchia e, anzi, proprio grazie alla prospettiva temporale si presenta in tutta la sua carica di novità. A onor del vero, di casi così se ne contano molti nel design italiano, perché  – sarà caso, lungimiranza, temerarietà – le nostre aziende sono sempre state, magari a modo loro, apparendo paradossalmente tradizionaliste, sfidanti. Zanotta è una di queste, lo è dall’esordio con il pioniere Aurelio Zanotta, anno 1954.  Basta guardare il suo ricco catalogo fatto di pezzi anche diversissimi fra loro: nessuna collezione ben educata e che sta composta al suo posto, ma  una serie ininterrotta di prodotti che sono puntualmente lo specchio dei tempi. Tra i tanti pezzi storici che fanno parte del portentoso archivio Zanotta, oggi presentiamo la ultrasettantenne con abbiamo iniziato queste righe, cioè la poltroncina Maggiolina. A firmarla un allora trentenne Marco Zanuso per un concorso del MoMA di New York . Di fatto entra poi in produzione nel 1972 (sempre 50 anni sono…)  e da allora rimane un successo. La cosa interessante è che oggi viene proposta con il rivestimento in tessuto, in conformità al primo progetto. Buon design ieri e oggi perché ancora validissima è l’idea costruttiva della Maggiolina con cui Zanuso archiviava la classica struttura imbottita e la costruzione artigianale per sperimentare un nuovo sistema adatto alla produzione seriale. Così, la struttura è un tubolare d’acciaio curvato che regge una ergonomica scocca semirigida in cuoio, a sua volta completata da due morbidi cuscini: schienale in piuma d’oca e seduta in poliuretano. Completano i braccioli di cuoio. Basta, non c’è altro: è il lusso dell’essenziale, l’unico destinato a durare.

Un modello della seduta Maggiolina by Zanotta