Un ex aequo, quello per le vincitrici femminili della kermesse appena conclusasi a Cannes: chi sono Rooney Mara e Emmanuelle Bercot

Due storie d’amore tormentate e difficili, ritratte in Carol di Todd Haynes e Mon Roi di Maiwenn: sono questi i due film che hanno portato alla vittoria ex-aequo della migliore attrice femminile di Cannes, riconoscimento andato quest’anno a Rooney Mara e Emmanuelle Bercot.

Nel film francese che racconta la storia amorosa altalenante di un’agiata coppia parigina, a fare da contraltare alla Bercot, già apprezzata sceneggiatrice e regista Oltralpe (a Cannes ha infatti portato fuori concorso anche il suo lungometraggio, La Tête haute con Catherine Deneuve) c’è la certezza Vincent Cassel. Un percorso artistico iniziato negli anni Novanta, quello di Emmanuelle, che riceve oggi un riconoscimento dalla giuria presieduta dai fratelli Coen.

La trentenne Rooney Mara è invece al centro di un’emozionante storia d’amore tra donne nell’acclamato film di Todd Haynes, Carol, tratto dal romanzo di Patricia Highsmith. La vicenda si sviluppa negli anni Cinquanta, e vede protagoniste la Carol del titolo, interpretata dalla divina Cate Blanchett, e una commessa di molto più giovane, interpretata appunto dalla Mara, attrice già molto amata a Hollywood e dintorni dai registi d’essai. Divenuta famosa nel ruolo dell‘hacker punk Lisbeth Salander in Uomini che odiano le donne, primo capitolo della saga letteraria Millenium di Stieg Larsson, portato sullo schermo da David Fincher, Rooney affascina con quella sua bellezza efebica, così lontana dai canoni estetici americani (ed infatti nelle sue vene scorre sangue tedesco, canadese, irlandese e italiano). Un mix misterioso ed affascinante, che Cannes, dopo Hollywood, che già l’ha candidata all’Oscar nel 2013, proprio per il ruolo di Lisbeth Salander, ha deciso di premiare. 

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