A Roma, un anno di esposizioni sul rapporto tra donne e fotografia. Si comincia con Charlotte Rampling

L’Auditorium parco della musica di Roma ospita La fotografia al femminile, una rassegna composta da quattro diverse esposizioni che, in modo diverso, affrontano il rapporto tra donna e fotografia: la donna oggetto di passione e di contemplazione (protagonista una divina come Charlotte Rampling, dal 13 dicembre al 27 gennaio); le fotoreporter che hanno raccontato la guerra e la vita quotidiana (le fotografe della rivista LIFE, che saranno in mostra tra aprile e maggio); uno sguardo sulla creazione delle giovani autrici italiane (Odd Days: – collettivo di fotografe under 35, tra giugno e luglio); per concludere con l’omaggio a una grande donna e artista italiana come Tina Modotti (da novembre 2013 a gennaio 2014).

La scelta della prima esposizione (“Charlotte Rampling. Album segreti”) non poteva essere più azzeccata. L’attrice inglese, infatti, è certamente un’icona su cui per decenni si sono appuntati gli sguardi del mondo, ma è anche una donna dal cui sguardo è impossibile prescindere. E che svela a sua volta, a Roma, un genuino interesse verso la fotografia. La mostra, a cura di Contrasto e realizzata in collaborazione con la Maison Européenne de la Photograhie di Parigi, si snoda in tre settori: “la donna rappresentata”: una  serie di ritratti scattati a Charlotte da autori della statura di Jurgen Teller, Peter Lindbergh, Cecil Beaton, Bettina Rheims, Helmut Newton, Alice Springs, Paolo Roversi, Pierre et Gilles; “album personali”: le foto private che, nel corso degli anni, la Rampling ha realizzato o anche solo raccolto e che raccontano la sua vita fatta di incontri, viaggi e luoghi del cuore; “gli autoritratti” celebri (Larry Clark, Ralph Gibson, Marie-Laure de Decker, Duane Michals…), scelti dalla stessa attrice, ad approfondire il rapporto tra il soggetto fotografato e la sua immagine – specchio.