L’azzurra della scherma paralimpica porta l’Italia alla conquista della Coppa del Mondo a squadre, a Tbilisi, confermandosi una forza della natura nello sport e non solo

Bebe Vio, l’azzurra della scherma paralimpica che, come ultima impresa di questo 2018, ha condotto l’Italia alla conquista della Coppa del Mondo a squadre, a Tbilisi, si conferma un’icona. E non solo nello sport.

La vita oltre la scherma

Veneziana, classe 1997, alta 1 metro e 55 per 40 chili appena di peso è carica pura. La campionessa paralimpica di scherma si è sempre contraddistinta per la sua determinazione tanto da candidarsi ed essere eletta, a soli nove anni, al consiglio comunale dei ragazzi di Mogliano Veneto.

Nel 2008, a 11 anni, però si ammala di un’acuta forma di meningite fulminante e a causa di un’infezione estesa le vengono amputate gambe e avambracci. Sul volto e il corpo restano le cicatrici della malattia che la blocca in ospedale più di cento giorni.

Un periodo lunghissimo e faticoso che, con il sostegno della famiglia, finisce facendola riprendere a camminare grazie alla riabilitazione e a ‘iniezioni’ di fiducia. La determinazione di Beatrice infatti è tale che, in sole nove settimane, riesce, contro ogni aspettativa, a ottenere quello che niente e nessuno può toglierle: la forza di combattere e la passione per la vita, anche se messe a dura prova.

La scherma, poi, rimastale nel cuore dall’età di 5 anni e abbandona solo per il breve periodo successivo alla malattia, viene ripresa con tenacia. Tanto che Bebe risale in pedana nel 2010 a Bologna con la sua prima gara ufficiale di fioretto.

Da allora una conquista tira l’altra. Raggiunge il più alto gradino del podio agli Europei paralimpici nel 2014 e i Mondiali dell’anno successivo. Nel 2016 partecipa alle Paralimpiadi di Rio aggiudicandosi la medaglia d’oro e nel 2017 trionfa ai Mondiali del 2017.

Fiera di se stessa, guerriera fino al midollo va orgogliosa delle sue medaglie quanto delle sue cicatrici diventando un esempio per tutti coloro che cercano la propria strada quando la via gli viene sbarrata dalla vita.

“Sono stata in televisione e mi hanno messo così tanto fondotinta in faccia che non si vedevano più le cicatrici. A me le mie cicatrici piacciono, fanno parte di me. Io il fondotinta lo uso per coprire i brufoli, mica le cicatrici. Non riesco a immaginarmi senza cicatrici e nemmeno a fare scherma con le gambe”, ha detto Bebe in un’intervista.

Creata art4sport ONLUS, l’associazione che supporta le famiglie di bambini con protesi consentendo loro di poter fare attività sportiva ad ottobre 2016 Beatrice fa parte della delegazione italiana alla cena di Stato alla Casa Bianca con l’allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. E poteva fermarsi qui? Certo che no. Bebe da anni presenta programmi televisivi, scrive libri (tre per l’esattezza), diventa protagonista di fumetto nel 2018. Ed è solo all’inizio.