Ritorna sul palco con un nuovo album, Vulnicura, e lo stile unico (a volte discutibile) di sempre: ecco i cinque look più iconici di Björk

A marzo il MoMa le tributerà una mostra: la data avrebbe dovuto coincidere con l’uscita del suo ultimo album, Vulnicura, ma dopo un leak che ha reso possibile scaricarlo illegalmente, si è trovata costretta a pubblicarlo su iTunes 10 giorni fa. Disavventure capitate recentemente anche a Madonna, solo per fornire un termine di paragone significativo dell’interesse quasi ossessivo verso Björk, notizia ancora più stupefacente rispetto ad un’artista che, a differenza della signora Ciccone, le luci della ribalta non sembra averle mai davvero cercate. 

Definita ‘anello di congiunzione tra il pop e la musica d’avanguardia’ la cinquantenne di Reykjavík è sfuggita alle catalogazioni superficiali, creando uno stile musicale e personale, assolutamente imparagonabile a qualunque altra: come Björk, c’è solo Björk, un’assioma che si ripete, soprendentemente invariato, ormai dall’inizio della sua carriera, vent’anni fa. Un’unicità, la sua, dovuta anche ad un’allure glaciale e lontano, regalatale dai natali islandesi, dal fascino alieno e alienante di quello che sembra un folletto venuto a portarci un misterioso messaggio dal futuro. Ad aiutarla nel compito, una voce capace di raggiungere all’improvviso picchi inaspettati, e avvolgerti con un carattere multiforme, rimasta invariata anche dopo la delicata operazione alle corde vocali alla quale si è sottoposta nel 2012. Intensa anche nella recitazione, ha guadagnato il plauso della critica per la sua interpretazione di Dancer in the Dark, la pellicola di Von Trier per la quale ha curato, ovviamente, anche la colonna sonora, divenuta un must. 

Se sul suo valore artistico non vi sono quindi mai stati dubbi, i suoi look hanno però sollevato più di qualche perplessità: il suo innegabile eclettismo si è negli anni trasposto su outfit non sempre riuscitissimi, anche su di lei, una delle poche donne capaci di interpretare con la giusta drammaticità gli abiti di Alexander McQueen, che infatti l’ha sempre molto amata. Ormai passato alla storia il cigno con il quale si presentò agli Oscar nel 2001 (abito parodiato da una lunghissima serie di comici americani, Ellen De Generes su tutti), Björk ha a volte valicato il confine tra personaggio e caricatura, dando anche l’aria di non curarsene troppo.