Cinque oggetti per le cinque pellicole dell’anno: da Wes Anderson, a Jim Jarmusch, passando per Woody Allen, i nuovi must-have arrivano dal cinema
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epa04055543 An undated handout picture provided by the Berlin Film Festival organization on 05 February 2014 shows the actors Tony Revolori as Zero Moustafa and Saoirse Ronan as Agatha in a still from the film ‘The Grand Budapest Hotel’ by director Martin Scali. The movie opens the 64th annual Berlin Film Festival on 06 February 2014, which runs from 06 to 16 February. EPA/MARTIN SCALI/20TH CENTURY FOX/BERLINALE/HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/MANDATORY CREDIT/NO SALES/USE ONLY UNTIL 15 March 2014 HANDOUT EDITORIAL USE ONLY
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Colin Firth è Stanley, illusionista inglese che deve smascherare la sedicente sensitiva Sophie, nella commedia degli equivoci di Magic in the moonlight, ambientata negli anni venti
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Non solo le pellicole più interessanti dell’anno, ma anche quelle che sono state capaci di creare un immaginario che vive da solo, indipendentemente dal film dal quale sono nate. Se l’impresa è stata più semplice per Woody Allen, che per il suo Magic in the moonlight (ora al cinema) si è potuto rifare ad un intero periodo storico, quello degli anni venti, già ampiamente studiato e analizzato in altre pellicole (l’ultimo Grande Gatsby su tutti), Christopher Nolan ha dovuto lavorare d’immaginazione per inventarsi un futuro prossimo nel quale Matthew McCounaghey, l’astronauta Cooper, cerca di salvare la Terra da un cunicolo spazio-temporale.
Il risultato sono cinque oggetti che prendono le mosse dai cinque successi cinematografici dell’anno: dagli stivali da neve in limited edition con stampato l’allunaggio lunare, che prendono le mosse da Interstellar, alla vestaglia da casa in seta come quella del vampiro Adam nell’ultima, e affascinante fatica di Jim Jarmusch, Only lovers left alive, passando per il set da grooming dall’allure vintage perfetto per il mago degli anni ruggenti Colin Firth, il blazer in velluto con profili a contrasto che si ispira ai fifties di Jersey boys (guarda anche lo stile del film), e la felpa a pois dalle nuance pastellate, ironica e retrò come l’atmosfera di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Per una wishlist da Oscar.