10 album da collezionare realizzati da artisti famosi
Gunna by Daniel Arsham

10 album da collezionare realizzati da artisti famosi

di Elena Bordignon

Basquiat, Warhol e Mapplethorpe, ma anche Jeff Koons, Daniel Arsham e Murakami, questi e tanti altri famosi pittori e fotografi hanno realizzato le copertine di altrettante star della musica come Rolling Stones, Metallica, Red Hot Chili Peppers, Kanye West e Lady Gaga 

Musica e arte, come linguaggi espressivi, sono sempre andati a braccetto, o per le frequentazioni degli stessi ambienti o, semplicemente, perché tra creativi l’intesa è sempre stata molto forte. Dalla metà degli anni ’50 il sodalizio tra artisti e musicisti si è realizzato in tanti modi, dalle collaborazioni per costumi e scenografie per arrivare all’ideazione delle copertine degli album. Ma è stato soprattutto tra i ’60 e i ’70 che, grazie all’impulso concettuale dato al mondo dell’arte dalla visione pop di Andy Warhol e alla definitiva commistione tra arte e cultura di massa, si è manifestato il desiderio di possedere vinili e in seguito CD con la cover disegnata da artisti, dando così la sensazione di possedere, a chi le comprava, piccole opere d’arte.  

Resta memorabile la collaborazione tra Warhol e i Velvet Underground, con l’ingresso della band nella mitica Factory e poi con l’album The Velvet Underground & Nico con una tra le più iconiche copertine di sempre, una banana serigrafata su sfondo bianco. Altrettanto mitica, la copertina dell’album Sticky Fingers (1969) Rolling Stones, sempre creata da Warhol, che mostra ad altezza genitali la vita di un uomo dentro un paio di jeans con applicata una vera zip apribile. 

Sempre di quegli anni, anche la copertina dell’LP Horses di Patti Smith, ritratta da Robert Mapplethorpe in un iconico bianco e nero. 
Verso il finire degli anni Novanta, la band heavy metal Metallica è stata conquistata dalle provocatorie immagini del fotografo Andres Serrano, noto per la serie fotografica sui cadaveri immortalati in un obitorio e per l’uso dissacrante di fluidi corporei misti a simboli religiosi nei suoi lavori. Per la copertina dell’album Load scelsero l’immagine Blood and Semen III. Negli stessi anni, i Red Hot Chili Peppers, scelsero l’artista americano Julian Schnabel per l’album By the way del 2002. Risale invece al 2011 la collaborazione tra il gruppo di Los Angeles e la star dell’arte britannica, Damien Hirst, che realizzó ad hoc la copertina del disco I’m with you, che mostra una mosca adagiata su una pillola fucsia e bianca.

Sempre del 2001 anche la copertina del tredicesimo album degli Aerosmith, che scelsero uno degli artisti più influenti dell’epoca, il giapponese Hajime Sorayama. In copertina un Sexy Robot che imita la posa di Marilyn Monroe nel noto film “Quando la moglie è in vacanza”. 
In anni più recenti, uno tra i personaggi che incarna al meglio la fusione tra arte e musica è sicuramente Kanye West. Per My Beautiful Dark Twisted Fantasy (2010), da molti considerato l’album più riuscito, West ha scelto di contattare il pittore George Condo e l’intesa tra i due fu talmente intensa da sfociare nella realizzazione di ben sei tavole destinate ai diversi formati di pubblicazione dell’LP. Prima di questa riuscita collaborazione, West aveva contattato Takashi Murakami per la copertina di Graduation (2007): una cerimonia di diploma supercolorata e fantascientifica, in stile cartoon, popolata dalle sue bizzarre creature e dalla mascotte del cantante americano, l’orsacchiotto Dropout Bear. 

Anche Lady Gaga ha scelto un famosissimo artista per un suo album. Per ARTPOP del 2013 ha chiamato Jeff Koons per essere immortalata nuda, seduta davanti a una grande sfera blu con le gambe aperte e le mani che le coprono i seni. Lo sfondo dell’opera è costituito da tagli triangolari della Nascita di Venere di Botticelli e dell’Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini.
In anni più recenti, nel 2020, la band post-punk rock nata a New York, The Strokes, ha pubblicato il sesto album, The New Abnormal, e per la copertina ha scelto il dipinto Bird on Money del 1981 di Jean-Michel Basquiat che lo aveva realizzato in omaggio al musicista Charlie Parker.
Tra le ultime collaborazioni degne di nota, sicuramente è da citare quella tra il cosiddetto “archeologo del futuro” Daniel Arsham, e Gunna, considerato un’icona della cultura pop, così come i Pokémon o le Porsche. Per la copertina di DS4EVER, album che conclude la serie “Drip Season” cominciata dal rapper nel 2016, Arsham rappresenta Gunna come un busto di cemento grigio che, con quei dettagli erosi in stile “Future Relic“, lascia scoprire dei minerali come se fosse una preziosa rovina trovata in un lontano futuro.