100 tavole originali tratte dalle serie di fumetti che hanno reso mito questo artista talentuoso e irriverente

“Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, ho ventiquattr’anni, sono alto un metro e ottantasei centimetri e peso settantacinque chili. Sono nato a San Benedetto del Tronto, mio padre è pugliese […]. Disegno da quando avevo diciotto mesi, so disegnare qualsiasi cosa in qualunque modo […]. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile ‘Frigidaire’. Mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquerellista ch’io conosca. Io sono il più bravo disegnatore vivente. Amo gli animali ma non sopporto di accudirli. Morirò il sei gennaio 1984.” 

Così Andrea Pazienza presentò se stesso in un articolo redatto per il quotidiano Paese Sera nel gennaio 1981. Non sbagliò di molto riguardo la funesta previsione: Paz (com’era soprannominato) morì 4 anni dopo, a 32 anni, per overdose. Ma aveva ragione nel definirsi un bravissimo disegnatore: fu un artista potente e rivoluzionario, diventato mito perché capace di sovvertire i canoni del fumetto tradizionale creando un nuovo linguaggio grafico e di scrittura, con testi che mescolavano parlato, slang, giochi di parole, errori ortografici. Un fumettista alternativo e irriverente, capace di raccontare attraverso le sue creazioni la complicata generazione a cavallo degli anni ’70 e ’80. 

Paz collaborò con le più importanti riviste italiane del fumetto pubblicando le storie dei suoi famosi personaggi: Penthotal, con cui esordì nel mondo del comics ottenendo un enorme successo; Zanardi, perfido e ribelle, rappresentazione del male presente in ognuno di noi; Pert, capo partigiano, omaggio al presidente della repubblica Sandro Pertini; Pompeo, un insegnante del fumetto raccontato nei suoi ultimi giorni di vita: Astarte, il gigantesco cane a capo dei cani da guerra di Annibale…

Le tavole originali di queste e altre serie di fumetti compongono il materiale della più importante mostra degli ultimi 15 anni dedicata ad Andrea Pazienza: un centinaio tra vignette e dipinti che ripercorrono la sua carriera ed esaltano il suo talento artistico sono esposte a Genova al Museo Luzzati dal 25 luglio al 7 ottobre. 

Lo spazio espositivo del capoluogo ligure in questi giorni (e fino al 13 ottobre) ospita un’altra mostra da non perdere: The Dark Side of Luzzati, che svela il lato più oscuro e ambiguo delle opere di Emanuele Luzzati, l’illustratore e scenografo scomparso nel 2007. Opere che fanno da contraltare alle sue più note creazioni ricche di colore e fantasia. Che vanno dalle illustrazioni nei libri per bambini (come quelle dedicate alle fiabe dei fratelli Grimm) a quelle realizzate per i film d’animazione.

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