La poesia dei fiori e la luce di Dan Flavin in mostra a Milano

La poesia dei fiori e la luce di Dan Flavin in mostra a Milano

di Paolo Lavezzari

Le esposizioni di Mario Carrieri e Dan Flavin presso le Gallerie d’Italia, un’esperienza artistica unica che celebra l’intelligenza dei fiori e la visione avanguardista di Flavin sulla luce e lo spazio

Non per forza una mostra deve essere sterminata per soddisfare il visitatore. Spesso ci si dimentica che quantità e qualità non sono sempre così coincidenti. E dunque, ecco una piccola esposizione, dodici immagini in tutto (benché di formato xxl) da vedere nella sede milanese delle Gallerie d’Italia (Piazza della Scala, se ancora qualcuno non lo sapesse) del fotografo Mario Carrieri (1932). La mostra viene proposta in occasione di Orticola 2023 (11-14 maggio, che qualcuno non conosca Orticola è da escludere a priori) dedicata all’intelligenza dei fiori, dal titolo dello scritto di Maurice Maeterlinck, Nobel per la letteratura nel 1911.

Mario Carrieri
Mario Carrieri, VISIONI

Il tema di quest’anno intende porre l’attenzione sulle piante e sui fiori come organismi viventi e non solo ornamento, per cogliere la loro intelligenza, la loro capacità di adattarsi, crescere, moltiplicarsi. torniamo però a Carrieri; lui, per sua stessa ammissione uomo dal pessimo carattere, visionario e tendente all’isolamento, ha un rapporto speciale: nella sua visione queste ‘creature’ – come le chiama – che con la loro estrema bellezza e intrinseca caducità sono i perfetti attori per recitare la tragedia della fragilità delle nostre esistenze. È una tragedia che qui si stempera nei colori e nella morbidezza dei petali, in questi giganteschi tableau alla cui presenza ci si sente come insetti in un giardino fiorito. Non c’è trucco, non c’è inganno, le foto sono stampate senza effetti speciali né manipolazioni digitali. La mostra chiude il 4 giugno. Il percorso espositivo si articola lungo il Chiostro Ottagono di Gallerie d’Italia, quello con al centro l’opera di Arnaldo Pomodoro Disco in forma di rosa del deserto n. 1 (lo si vede dall’ingresso di Via Manzoni).


Untitled to Ilean and Michael Sonnabend-Flavin

Mentre siete alle Gallerie, non vorrete perdervi un’altra piccola chicca di  tutt’altro genere, Qui siamo in ambito  super avantgarde (ormai peraltro storica). Si  tratta di alcuni lavori di Dan Flavin, uno dei papà più autorevoli della Minimal Art americana, che con le sue opere luminose coi tubi di neon ha lavorato su una diversa percezione dello spazio. A collezionarlo in Italia non c’era solo Giuseppe Panza di Biumo, ma in quegli stessi anni 60 anche l’industriale Peppino Agrati cui appartenevano le 5 opere in mostra. Oggi, la Collezione Luigi e Peppino Agrati è parte del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo. L’esposizione prosegue fino all’autunno.