Cinque mostre da non perdere

Cinque mostre da non perdere

di Elena Bordignon

Un filo rosso lega queste mostre, dai temi e soggetti molto diversi: delle visioni imprevedibili e inaspettate su degli argomenti che, in alcuni casi, hanno finalmente trovato lo spazio che meritano

Abbiamo scovato cinque mostre che meritano di essere viste per più di un motivo. A Londra, finalmente il V&A Museum dedica un’ampia mostra alla moda maschile; a Parigi, una mostra di fotografia sonda la sfumata sfera degli affetti più gelosamente custoditi; a Milano, 11 artisti indagano il vasto e scivoloso tema della creazione di possibili identità alternative, così come la mostra a Winterthur racconta la figura mitica di Orlando che brilla ancora oggi nel suo essere un manifesto per la parità e la fluidità di genere. Non ultimo, un inedito e bravissimo Tillmans a Vienna.

Fashion Masculinities
Dal 19 marzo al 6 novembre 2022 al al V&A Museum di Londra.

Quando si parla di storia della moda forse si pensa solo a quella femminile, ma la grande mostra ospitata al V&A Museum di Londra porta alla luce l’affascinante storia dell’abbigliamento maschile. Fashioning Masculinities: The Art of Menswear, esplora il modo in cui designer e artisti hanno interpretato la mascolinità nei secoli. Sono esposte creazioni storiche di designer leggendari e di star emergenti come Craig Green, Gucci, Grace Wales Bonner e Raf Simons. Ad esempi classici si affiancano abiti iconici indossati da David Bowie,Marlene Dietrich,Harry Styles e Billy Porter, fotografie contemporanee e opere d’arte e di artisti storici del calibro di Sofonisba Anguissola, Joshua Reynolds, Robert Longo e Omar Victor Diop. 

Love Songs – Photography and intimacy
Dal 30 Marzo al 21 Augosto 2022 al MEP – Maison Européenne de la Photographie di Parigi

Questa mostra, che raccoglie le opere di 14 tra i più importanti fotografi degli ultimi 100 anni, colpisce per l’argomento che tratta: l’intimità. Al centro, due maestri della fotografia che l’hanno raccontata, come solo abili scrittori possono fare, Nobuyoshi Araki e Nan Goldin. Il loro lavoro è messo a confronto con quello di altri grandi nomi, come René Groebli, Larry Clark, Sally Mann, JH Engström & Margot Wallard e Collier Schorr. Prendendo ispirazione dalla famosa serie ‘The Ballad of Sexual Dependency” della Goldin, Love Songs – Photography and intimacy è concepita come una compilation musicale offerta a un amante, con il lato A, composto da serie dal 1950 al 1980/90 e il lato B, con immagini dagli anni 1980/90 ad oggi.

Role Play
Dal al 19 febbraio al 27 giugno 2022 a Osservatorio – Fondazione Prada a Milano.

 Alla ricerca della propria identità: questo sembra essere il dilemma di molti artisti nella loro ricerca. Negli ultimi anni hanno messo in gioco strategie, non tanto per fare chiarezza, ma per destabilizzare le ‘etichette’ di genere. Una mostra che affronta questi e molti altri temi annessi è Role Play, curata da Melissa Harris, nella sede di Osservatorio: lo spazio dedicato alla fotografia di Fondazione Prada, a Milano. Sono raccolte le opere di 11 artisti – tra cui Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, e Amalia Ulman – che esplorano i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili identità alternative, in bilico tra sé autentici, idealizzati e universali, al di là di stereotipi e luoghi comuni, mediante fotografie, video e performance.

Orlando – Based on a Novel by Virginia Woolf

Dal 26 Febbraio al 29 maggio 2022 al Fotomuseum di Winterthur 

Chi non ha ancora letto il libro di Virginia Woolf, forse ha apprezzato il personaggio di Orlando nel film del 1992 della regista Sally Potter, con protagonista Tilda Swinton, che interpretò magnificamente le gesta del giovane nobile che attraversa i secoli senza invecchiare e ha la misteriosa capacità di cambiare sesso. Da sempre affascinata dalla figura di Orlando, Swinton questa volta è curatrice della mostra dall’omonimo titolo ospitata al Fotomuseum Winterthur e presenta artisti contemporanei il cui lavoro esplora i temi principali della storia di Orlando: fluidità di genere, l’idea di coscienza illimitata e la prospettiva della vita eterna.

Wolfgang Tillmans. Sound is Liquid
Fino al 24 aprile 2022 al Mumok di Vienna

E’ senza dubbio il fotografo contemporaneo che ha maggiormente rappresentato il mondo giovanile degli anni ’90. Le sue immagini ‘senza filtri’, la sensibilità compositiva, l’innata capacità di scovare la parte più intima della realtà, ha fatto si che in pochi anni il suo talento diventasse una vero e proprio stile da studiare e imitare. La grande mostra al Mumok di Vienna, Wolfgang Tillmans. Sound is Liquid, presenta le prime fotografie prodotte nell’ambiente della cultura pop degli anni ’90, accanto alle sue ricerche sull’astrazione, a una lunga selezione di ritratti e a foto scattate prima e durante la pandemia. In una recente intervista, il fotografo tedesco rivela: “Oggi quello che sta accadendo con il medium fotografico è dal punto di vista culturale uno dei più grandi sviluppi dell’umanità. Ogni giorno miliardi di persone fotografano. Anche il fatto di non descrivere più le nostre emozioni, ma inviare solo emoticon, basta una faccina gialla… e così si è inventata una nuova lingua».