Copenhagen Architecture Festival

Copenhagen Architecture Festival

di Elena Bordignon

Dal 7 al 17 ottobre prende avvio il Copenhagen Architecture Festival in Scandinavia

Per una decina di giorni Copenhagen e Aarhus, saranno l’epicentro di due importanti manifestazioni: il festival annuale di architettura in Scandinavia e il più seguito festival cinematografico del mondo per l’architettura.
Eventi, proiezioni di film, talks, mostre, presentazioni, performance artistiche e molto altro animeranno la full immersion per tutti gli appassionati di architettura e cinema. Il tema dell’8° edizione del Copenhagen Architecture Festival non è mai stato più attuale: Landscape of Care.

In risposta alle questioni globali più urgenti dei nostri tempi, l’edizione 2021 del Festival esplora il concetto di cura nell’architettura e nell’urbanistica, in particolare modo per quanto riguarda lo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo, tenendo conto dell’equità e la diversità nelle comunità urbane e la crisi climatica in corso.
La domanda sottintesa a tutta la manifestazione è: come possono i professionisti che si occupano di progettare, studiare e costruire lo spazio, contribuire a risolvere le sfide sanitarie, sociali e ambientali presenti e future?

Spiega la direttrice del festival, Josephine Michau: “Con le tematiche di Landscape of Care, intendiamo mettere a fuoco le traiettorie di cambiamento sottese a nuovi valori, interessi e priorità che devono guidare l’architettura e l’urbanista alla luce delle sfide attuali. Esamineremo come il concetto di cura si manifesta ed è messo in pratica nell’architettura e nello sviluppo urbano da una prospettiva storica, contemporanea e futura. Esploreremo come la comprensione eterogenea della nozione di cura aiuti a modellare la nostra vita quotidiana, sia a livello individuale e interpersonale, sia al livello macroscopico della comunità globale”

Significativi le dominazioni delle varie sezioni: “Health and Architecture”, che si occupata di tematiche legate alla pandemia ancora in corso e alle possibili città post-pandemia; “Diversity and Community”, approfondisce le complesse problematiche legate alle disuguaglianze sociali ed esamina il futuro sociale delle città attraverso dibattiti, proiezioni di film e passeggiate che attraversano Copenhagen; “From climate winner to climatecare agent”, indaga su come l’industria delle costruzioni è responsabile di alcune tra le peggiori emissioni di CO2 a livello globale e come sia possibile trovare un modo di progettare e costruire nel futuro.
“Portraits, Projects and Practices” è la sezione che ospita i ritratti cinematografici di architetti e performance artistiche di Bob Kil, Nina Beier e Yiang-Hsueh Chen, un focus sull’universo cinematografico di David Lynch e un approfondimento sull’architetto e regista australiano Liam Young. Ultima ma non meno importante “Open House”: la sezione che offre la possibilità al pubblico di visitare i principali studi di architettura della città, per capire le metodologie e le pratiche che architetti e urbanisti mettono in atto per progettare edifici e spazio urbano.