Una retrospettiva celebra il 50° anniversario del primo tour dei Beatles e della carriera del grande fotografo. Che ha immortalato i Fab Four, i presidenti americani e altre icone

All’inizio erano servizi fotografici per matrimoni, cerimonie e poco altro. Ci sono voluti 15 anni prima di veder passare il treno giusto, quello che porta al successo. Harry Benson da Glasgow, Scozia, però non aveva capito subito che doveva prenderlo in corsa e ha rischiato di perderlo. Gli era stato chiesto di seguire i Beatles nel loro primo viaggio a Parigi per testimoniare con i suoi scatti se anche oltremanica la Beatlesmania si fosse trasformata in delirio collettivo. “Mi consideravo un giornalista serio, non volevo coprire una storia di rock’n’ roll”, ha raccontato Benson in una recente intervista. Senza convinzione, decise di seguire i Beatles nel loro tour in giro per l’Europa. Era il 1964, e quell’anno fu decisivo per la sua carriera.

Da allora sono passati 50 anni e per celebrare l’anniversario del Beatlemania Tour (e della sua carriera) Benson presenta la sua prima retrospettiva al Mallett Antiques (a Mayfair, nel centro di Londra) intitolata Harry Benson: 50 years behind the lens che rimarrà aperta solo una decina di giorni, fino al 15 febbraio. In mostra (e alcune immagini anche in vendita) 90 scatti iconici, dagli anni 60 fino ai giorni nostri. Non solo Beatles: nel corso della carriera Benson ha fotografato 11 presidenti americani, da Dwight D Eisenhower a Barak Obama, e immortalato personaggi che hanno fatto la storia del cinema, della musica e della cultura come Michael Jackson, Al Pacino, Frank Sinatra ma anche Amy Winehouse, Kate Moss.

La sua foto dei Fab Four colti durante una battaglia di cuscini in una camera d’albergo di Parigi è una delle immagini del gruppo più note al mondo. Raccontando di quello scatto iconico Benson ha svelato: “Avevo sentito i Beatles parlare di una battaglia di cuscini che avevano avuto un paio di notti prima, così suggerii di ricostruire la scena per immortalarla. Ma John (Lennon) disse di no, quello scatto li avrebbe fatti apparire degli stupidi… Poi John scivolò dietro Paul (McCartney) e lo colpì alla testa con un cuscino, rovesciando il suo drink. E la battaglia ebbe inizio”.