Retrospettiva del grande fotografo californiano che ha saputo trasformare la celebrità in arte

Oltre un centinaio d’immagini di Herb Ritts, scomparso prematuramente nel 2002, arrivano a Milano per la retrospettiva In equilibrio a Palazzo della Ragione che passa in rassegna i diversi aspetti del fotografo noto per aver trasformato la celebrità in arte.

Leggenda vuole che la sua carriera cominci per caso, durante un viaggio on the road da Los Angeles a Napa Valley in compagnia dell’amico Richard Gere, un bell’imbusto che all’occorrenza si mette ad aggiustare il motore della macchina mentre l’amico Ritts gli scatta delle fotografie. All’epoca Gere era solo un giovane di belle speranze, ma la fama non si sarebbe fatta attendere a lungo. Così per Ritts, che nel giro di cinque anni sarebbe divenuto uno dei fotografi più richiesti dalle testate di moda.

Il suo stile debitore dell’estetica classica lo porta a indagare i corpi nella loro muscolare fisicità. A questo proposito Bill T. Jones, uno dei lavori più raramente esposti ed eccezionalmente in mostra a Milano, è una monumentale sequenza di pannelli che mostra corpi in movimento, metafora dell’evoluzione dell’uomo.

Non manca nemmeno quell’immagine, piuttosto nota, delle 5 supermodelle dell’epoca – Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Christy Turlington, Tatjana Patitz, Naomi Campbell – accovacciate senza vestiti una accanto all’altra, con cui Ritts cattura in uno scatto lo spirito del periodo a cavallo tra gli anni 80 e 90, quella dimensione di glamour irripetibile che stava per lasciare il posto al decadentismo grunge dell’ultimo decennio del secolo breve.

Una sorpresa sono invece le fotografie fatte in Africa, composizioni di grande forza grafica come tutta la sua produzione. E poi naturalmente la corposissima galleria di ritratti, da Madonna a David Bowie, da Glenn Close a Jack Nicholson. Le star si fidavano di lui, si lasciavano trasformare, perché sapevano ne sarebbero uscite belle e vere. Nell’85 Ritts scopre di avere l’Aids, così alcuni di questi scatti, come quello di Liz Taylor, con evidente la cicatrice post-operatoria dopo un intervento per rimuovere il tumore al cervello, o Christopher Reeve sulla sedia a rotelle, sono quasi l’immagine riflessa di un dolore condiviso. Ma anche e fortissimamente eluso.

Herb Ritts: In equilibrio

A cura di Alessandra Mauro

Palazzo della Ragione, Milano, 20 febbraio – 5 giugno 2016