Presente Infinito: una mostra collettiva di giovani fotografi italiani

Sei giovani fotografi italiani scelgono Napoli come sede del loro incontro, della loro permanenza per la realizzazione di un progetto che nel tempo ha preso forma ed espressione in una mostra collettiva a Palermo grazie alla condivisione con il fotografo Sandro Scalia: Presente Infinito dal 12 giugno all’11 settembre (www.presenteinfinito).

Le sequenze fotografiche sono l’approdo di singoli percorsi individuali attraverso i quali gli autori convergono in questo progetto comune. Una riflessione sul proprio lavoro verso un’esperienza comune e condivisa. In mostra sessanta fotografie di Marcello De Masi, Luigi Fiano, Lorenzo Martelli, Alvise Raimondi, Sebastiano Raimondo e Giovanni Scotti.

Gli autori, provenienti da diverse regioni italiane, espongono una selezione di immagini tratte dalle proprie ricerche individuali che hanno deciso di condividere e far convergere nel progetto comune “Presente Infinito”. Del loro lavoro scrive Giovanni Chiaramonte:

‘Per questi autori la fotografia è inquadratura e messa in scena del mondo. Attraverso ogni immagine essi cercano di far sì che ogni istante della loro esistenza si trasformi nel presente di una memoria comune, significativa per tutti e da trasmettere a tutti.’

Gli artisti danno un nuovo significato alla presenza e alla centralità dell’uomo nel paesaggio e nella veduta urbana, che contraddistingue ed accomuna le diverse generazioni della moderna fotografia italiana: da Mario Giacomelli a Luigi Ghirri.

Per questi autori l’atto del fotografare conserva la memoria dell’evento e la rende presente allo sguardo di chi la contempla. Il punto inafferrabile e invisibile del tempo si trasforma nel punto di fuga sull’infinito.

L’elemento comune alle immagini degli autori è dato da una particolare sensibilità e da un modo di guardare al mondo. Si sono posti l’obiettivo di mettere insieme delle immagini che potessero essere quanto più esplicative possibile delle peculiarità che li accomunano. Le sequenza degli scatti esposti esprime il costante confronto tra tutti gli autori.

E proprio per questa ragione, le foto non hanno didascalia.