In mostra a Milano le opere d’arte del sassofonista che ha celebrato il ritmo dell’immagine

Che cos’è la musica, viene da chiedersi. Un elemento fatto di suoni e, ancora prima, di onde. Che poi, però, si declinano in infinite sensazioni, emozioni, luci, colori e persino immagini. Ognuno risponde alle sollecitazioni musicali in maniera soggettiva, associando spesso ad alcune note determinati colori o tonalità.

Se poi a trasformare le sollecitazioni musicali è un jazzista come Gerry Mulligan, il risultato è straordinario. Perché il sassofonista newyorkese ha saputo dare il proprio ritmo all’immagine esattamente come un’immagine al proprio ritmo. E questo speculare lavoro tra suoni e forme è ora in mostra a Milano, grazie alla collaborazione con la Gerry & Franca Mulligan Foundation. Ecco perché visitarla.

Disegnare il ritmo. Un’ampia quantità di lavori su carta è presentata alla galleria Milano. Sono interpretazioni del ritmo o forse traduzioni in forma di immagine delle sue partiture musicali. Ci sono le pause, corrispondenti ai vuoti. Che non sono silenzi, ma ‘respiri’ capaci di dare senso ai pieni, alla poetica completa del gesto.

Ascoltare i colori. A fare di questi disegni una partitura completa sono anche i contrappunti e il colore, che struttura i gesti rapidi di cui si compone l’immagine e ne scandisce il ritmo. A guardare questi disegni, viene in mente la musica jazz che ha reso famoso Mulligan. Ma se si prova a riascoltare le note del suo sax, sarà facile rivedere queste immagini. In un dialogo perfetto.

Omaggio alla musica. Non poteva mancare infatti l’appuntamento al Conservatorio di Milano che, nell’ambito del MiTo, ospita Mario Marzi e Achille Succi: il 15 settembre eseguiranno musiche di Mulligan.

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Gerry Mulligan. Il ritmo dell’immagine

Milano, 10 settembre – 16 novembre, Galleria Milano